‘Volevo combattere il fascismo. Soprattutto dopo la morte di mio padre, non sapevo che farmene delle parole e basta. Ma quasi tutti i vecchi liberali erano emigrati all’estero, e quelli rimasti in Italia non volevano affrontare l’attività illegale. I comunisti erano i soli a combattere’, Giorgio Amendola
‘Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità a continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze armate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza’. Con questo messaggio radiofonico diffuso l’otto settembre del 1943 il generale Badoglio comunica l’armistizio dell’Italia con le forze anglo-americane.
Quel giorno ebbe inizio il Secondo Risorgimento italiano. I movimenti politici democratici che si opponevano al nazifascismo diedero avvio alla lotta di Liberazione. Comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani e anarchici si organizzarono nel CLN, il Comitato di Liberazione Nazionale.
Fu guerra patriottica, ma anche insurrezione popolare spontanea, guerra civile tra fascisti e antifascisti, guerra di classe e soprattutto lotta per la liberazione del suolo italiano dall’occupazione nazifascista. In 100 mila, tra partigiani e civili, persero la vita. Dal loro sacrificio è nata la Repubblica italiana fondata sui principi di libertà, giustizia, uguaglianza e solidarietà.
Ma gli ideali della Resistenza, sanciti solennemente nella nostra Costituzione, non sono dati per sempre ed è nostro compito ribadirli e riaffermarli ogni giorno, senza se e senza ma, così come fecero quegli eroi 75 anni fa.
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