FRANCESCO CECCHINI

MAURICE AUDIN E LA SPOSA JOSETTE SEMPE’
https://www.youtube.com/watch?v=yjOGXpDEB5Q
UNA MENZOGNA DI STATO CHE E’ DURATA 61 ANNI!
Il 26 maggio 2017 in occasione del sessantesimo anniversario di questo fatto tragico, la tortura e l’assassinio di Maurice Audin, un gruppo di intellettuali, storici e giornalisti, tra cui Gilles Manceron, Benjamin Stora, Alain Ruscio, Raphaëlle Branche Edgar Morin, Mathias Enard Jérôme Ferrari e lex ministro Charles Joxe, hanno inviato una lettera al presidente francese Macron perché la verità su Maurice Audin venga ufficialmente riconosciuta.
Il link con un articolo pubblicato su Ancora Fischia il Vento è il seguente:

Maurice Audin. Appello al presidente Macron.

L’appello della lettera ha avuto esito positivo.
L’ Eliseo ha dichiarato che il presidente della Repubblica, Emanuel Macron ha affermato che è tempo che il popolo francese venga a sapere la verità su questo fatto storico. Macron riconosce, in nome della Repubblica francese, che Maurice Audin è stato torturato e giustiziato o torturato a morte dai soldati che lo hanno arrestato nella sua casa. Macron ha affermato che è stato l’atto di pochi militari,ma è stato reso possibile da un sistema legalmente costituito, che durante il guerra d’Algeria permetteva arresti, detenzioni, torture, morti con mezzi affidati alle forze armate. Il presidente francese inoltre chiederà che tutti gli archivi dello Stato sulla guerra in Algeria possano essere liberamente consultati. Infine convocherà tutti quelli che conoscono le circostanze della morte di Maurice Audin per parlarne liberamente.
Pierre Laurent, segretario nazionale del PCF, rallegrandosi del fatto che una menzogna di stato che è durata 61 anni sia caduta ha affermato: “Il riconoscimento da parte del Presidente del delitto sotto tortura da parte dell’esercito francese del matematico comunista Maurice Audin è una vittoria storica di verità e giustizia.”

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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