In attesa dell’Atto VIII, che sarà a capodanno, ieri si è svolto, nella solita ostile indifferenza della stampa italiana, l’atto VII dei Gilets Jaunes. Ci sono state importanti mobilitazioni a Rouen, Nantes, Toulouse, Marseille. A Nantes un ragazzo di 22 anni è in gravi condizioni, colpito da un flashball alla testa. A Parigi questa mattina qualche migliaio di Gilets hanno invaso la sede di BFM TV, una delle principali emittenti televisive francesi e sono stati bersagliati subito con proiettili di gomma e lacrimogeni. Ci sono state anche manif selvagge con rapidi scontri nel 15° arrondissement e di fronte alla sede di France Tv. Nel corso del pomeriggio sono arrivati, non senza difficoltà, sugli Champs-Elysées, dove dopo qualche retata della polizia, hanno bloccato il viale dalle 17 di sera. Ormai i Gilets Jaunes sono vietati di fatto, la polizia arresta chi li indossa a prescindere da ogni altro oggetto addosso o comportamento.
Mentre i media mainstream dicono che c’era meno gente, stupisce invece che questo movimento abbia attraversato con grande forza e conflittualità l’intero periodo natalizio senza mai fermarsi, neanche il 24 sera: i servizi televisivi sono restati stupefatti degli stupendi cenoni tra le capanne e i fuochi. E ora si preparano per la vigilia del 31, sempre sugli Champs-Elysées, durante i tradizionali fuochi d’artificio organizzati dal comune di Parigi. È la costruzione di un contro-calendario come in ogni moto rivoluzionario!
Il movimento si sta trasformando, nelle forme assembleari, nelle pratiche mutualistiche, nei blocchi delle rotonde. L’intera discussione è stata sulle prossime iniziative di blocco economico, che si faranno a partire da gennaio. Ceti popolari e medi respinti sempre più ai margini della città, verso la banlieue estrema, vogliono riprendersela, conoscendo i suoi simboli, le sue vie, i suoi commerci meglio di ogni bobo.
La stretta repressiva è fortissima, ma non scoraggia il movimento. Macron, inoltre, ha lanciato una manifestazione per il 27 gennaio, per chiamare il suo popolo a raccolta. Faranno treni gratuiti ed è già partita la campagna televisiva. Ma non è il giugno 1968 di De Gaulle: già tentennano e l’unico effetto sarà di far riconvergere il movimento dei Gilets su Parigi, mentre negli ultimi dieci giorni la protesta era cresciuta soprattutto al Sud della Francia. L’altro elemento rilevante è che per ora hanno recuperato le proteste della polizia, con l’espediente consueto di un aumento di 150 € sul salario. A partire da quel momento il comportamento delle forze dell’ordine è diventato molto più violento, anche se c’è una parte minoritaria del sindacato di polizia che continua a manifestare insoddisfazione.
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