Ejército de Liberación Nacional (ELN)


Francesco Cecchini


L’ ELN, Ejército de Liberación Nacional, lo scorso 11 gennaio ha proposto al governo di Iván Duque di riprendere immediatamente a L’Avana i negoziati per la pace e di raggiungere un accordo per un cessate il fuoco bilaterale. Il loro comunicato afferma:” “Stiamo proponendo al governo di sedersi a dialogare, riprendere immediatamente i colloqui, a partire dall’ordine del giorno già concordato, di affrontare tutte le questioni, senza restrizioni, che sono di interesse di una o dell’altra parte.” Quindi di ripartire sulla base dei progressi già compiuti nel ciclo V dei colloqui di pace, conclusasi il 3 agosto 2018. Inoltre l’ELN ha chiesto all’Alto Commissario per la Pace, Miguel Ceballos, di “agire come tale e non come consigliere di guerra” di fronte a una “situazione critica” per la pace come gli assassinii di sei leader sociali, uno ogni 24 ore, che ha avuto luogo nei primi 6 giorni del 2019. L’ELN ha reagito criticamente ad alcune dichiarazioni di Miguel Ceballos, in sostanza di appoggio a Iván Duque.
Il governo di Iván Duque, entrato in carica il 7 agosto, non ha ripreso i dialoghi con l’ELN, un processo negoziale iniziato nel 2017 con l’allora presidente Juan Manuel Santos.
Il 2018 si è chiuso con una grave contraddizione: il governo afferma a parole che rispetterà l’accordo di pace, ma nella pratica politica lo fa a pezzi.
Di fronte a questa situazione in Colombia, come diceva Antonio Gramsci è necessrio il pessimismo dell’intelligenza per analizzare con freddezza la situazione politica generale e l’ottimismo della volontà per raggiungere una pace.
È importante consolidare i poteri progressisti locali che difendono i processi democratici, che valorizzano la diversità e che sono un esempio di un’ampia articolazione di settori che difendono la pace.
È essenziale sostenere la Commissione per la Verità, la giurisdizione per la pace e l’unità di ricerca per le persone scomparse. 2007 è innegabile.
È necessario difendere la reincorporazione delle FARC in campo economico, sociale e politico. .
È importante condurre dialoghi tra i settori vicini all’ELN, il governo e la società civile che ha sostenuto la soluzione negoziata con l’accompagnamento della comunità internazionale. .
E altro ancora.
Gaitán prima che fosse assassinato dall’ oligarchia aveva affermato: ” IL POPOLO COLOMBIANO E’ SUPERIORE AI SUOI DIRIGENTI!”

PACE IN COLOMBIA.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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