Al di là delle diverse posizioni che si possono prendere pro o contro Maduro o il suo emergente oppositore in Venezuela, questo articolo  pubblicato sul sito australiano Medium  pone l’accento su una questione tanto fondamentale quanto taciuta e trascurata: da quale fonte legittima di autorità gli Stati Uniti e il coro dei vari paesi che sono intervenuti in merito, non ultimi i nostri partner europei, pretendono di lanciare ultimatum e interferire sulle decisioni politiche che in sostanza spettano soltanto al popolo sovrano di ogni singolo paese? Una profonda riflessione in proposito ci aiuterebbe a concepire come quel principio di rispetto che senza troppa fatica consideriamo valido e perseguibile nelle relazioni interpersonali, possa e debba essere applicato anche alle relazioni tra i paesi. I politici e i media non dovrebbero essere autorizzati a ignorare questi principi.

di Caitlin Johnstone28 gennaio 2019

La mia Australia ha naturalmente aderito al coro dei paesi servitori degli Stati Uniti che si rifiutano di riconoscere l’unico governo legittimo ed eletto del Venezuela, riconoscendo invece la presidenza di un ragazzo di nome Juan che ha deciso di autonominarsi Presidente del Venezuela con la benedizione del governo degli Stati Uniti. Una dichiarazione del nostro Ministro degli affari esteri, Marise Payne, recita:

“L’Australia riconosce e sostiene il Presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidó, che ha assunto la carica di Presidente ad interim, in conformità con la Costituzione venezuelana e fino a nuove elezioni. L’Australia chiede al più presto una transizione verso la democrazia in Venezuela.

L’Australia, attraverso il nostro ambasciatore non residente in Venezuela, ha sostenuto l’appello del gruppo di Lima a Nicolas Maduro perché si astenesse dall’assumere la presidenza il 10 gennaio.

Esortiamo ora tutte le parti a lavorare in modo costruttivo verso una soluzione pacifica della situazione, che comprenda il ritorno alla democrazia, il rispetto dello stato di diritto e il rispetto dei diritti umani del popolo venezuelano.”

Che uscisse una dichiarazione simile era solo questione di tempo. A mia memoria l’Australia è da tanto  tempo la stampella di Washington, e si muove al ritmo della politica estera degli Stati Uniti, per quanto possa essere pericolosa e idiota, su tutte le questioni. Il mio paese è passato senza soluzione di continuità da colonia britannica a risorsa militare/di intelligence USA, senza mai alzare la testa in nome di qualcosa che assomigli alla sovranità nazionale, con l’eccezione di una sola volta, a metà degli anni settanta, quando ci fu un colpo di stato della CIA / MI6 che esautorò il nostro governo legittimo. Questo golpe era stato preceduto dalla scoperta, da parte del nostro Primo Ministro, che agenti dell’intelligence australiana avevano operato come delegati della CIA per rovesciare il governo di Allende in Cile, in un altro colpo di stato che violava la sovranità, spesso paragonato a quello che stiamo vedendo in Venezuela oggi.

Il governo degli Stati Uniti e i suoi vari stati vassalli non hanno alcun diritto di impartire ordini e ultimatum in cui si decreta che il governo di una nazione sovrana deve riformarsi, eppure eccoci qui. La sovranità è un concetto così estraneo nel tunnel della realtà collettiva creato dalla propaganda al fine di considerare l’imperialismo, l’eccezionalismo americano e l’interventismo non-stop come perfettamente normali, che ora abbiamo l’establishment americano che simultaneamente (A) denuncia a gran voce il click-bait russo su Facebook come un imperdonabile atto di guerra, e (B) usa le armi delle sanzioni, le operazioni segrete della CIA e una campagna attiva di delegittimazione della leadership di una nazione al fine di far cadere un intero governo. Questa selvaggia incongruenza è giustificata dall’assunto che gli Stati Uniti avrebbero una sorta di “autorità morale” nel mondo, mentre Russia e Venezuela mancherebbero di autorità morale, e questo nonostante gli Stati Uniti siano responsabili di innumerevoli massacri e distruzioni volgarmente immorali, da qualsiasi punto di vista.

In un recente colloquio con Ann Coulter della Fox, Bill Maher, esperto di guerra, ha citato la Dottrina Monroe per sostenere che gli Stati Uniti hanno tutto il diritto di dire al Venezuela cosa gli è permesso di fare nel proprio paese e coi propri alleati, perché il Sud America è “il nostro cortile”.

Oggi, in Venezuela – questa è la prima pagina del New York Times – in Venezuela, okay, hanno un uomo, un leader dell’opposizione che finalmente si è fatto avanti, e noi lo sosteniamo“, ha detto Maher. “E la Russia ci ha avvisato di tirarci indietro perché loro sostengono il dittatore. Questa era la dottrina Monroe! Questo è il nostro cortile! E la Russia ora ci sta dicendo di non occuparci di quello che succede in Venezuela, perché sanno che possono farlo? Perché sono così spavaldi? Non vi dà fastidio?”

Queste parole da proprietario di schiavi risultano così normali per ragioni che sono strettamente legate alle stesse cause per cui il nostro mondo è così sottosopra.

Immaginate un mondo in cui la sovranità sia veramente compresa e onorata. Cosa cambierebbe?

Be’, ovviamente non vedremmo più le nazioni più potenti ingerirsi con la forza negli affari degli altri, trattando i paesi più deboli come loro proprietà perché sono interessati alle loro risorse o perché hanno uno stile di governo a loro sgradito. L’idea che ci siano persone al mondo le cui vite non possono essere controllate non sarebbe vista come una idea estrema e bizzara da liquidare come una stramberia, ma come una verità ovvia, che sta alla base dei principi guida sul modo in cui le diverse parti del mondo devono interagire tra loro.

Ma la questione va molto oltre, se ci si pensa bene. Con una comprensione approfondita della sovranità, forse la cosa più importante che cambierebbe è che le persone non penserebbero più che è giusto manipolare i pensieri delle altre persone per i propri interessi. Una classe politica con i suoi media non vorrebbe né sarebbe più autorizzata a continuare a frugare nelle nostre menti per manipolare e controllare i modi in cui pensiamo, votiamo e ci comportiamo, il che ci consentirebbe di costruire una società basata sulla verità e la compassione, piuttosto che sulle credenze che avvantaggiano il potere, costruite dentro le nostre teste dai media e dai politici al servizio della plutocrazia.

In una tale società non avremmo omicidi, che sono la più grave violazione della sovranità personale, né avremmo stupri o aggressioni,  per lo stesso motivo. È del tutto possibile che il governo, così come lo conosciamo, cessi di esistere e che la collettività possa progettare un modo completamente nuovo di funzionare, anche se il governo potrebbe anche continuare ad esistere in una forma che fosse pienamente responsabile nei confronti del popolo, se risultasse che questo è quello che vogliamo. Nessuno vedrebbe qualcun altro come una sua proprietà, o come una risorsa da sfruttare, o una pedina da manipolare, o come parte di un mondo che deve essere completamente dominato e controllato, se potessimo, proprio come specie, evolvere verso una relazione matura con il concetto di sovranità.

L’attuale colpo di stato guidato dagli Stati Uniti contro il Venezuela non è una violazione della sovranità solo del Venezuela, ma di tutte le nazioni che sono state minacciate e hanno ricevuto pressioni da una nazione molto più potente e dai governi servili dei loro paesi. Il governo degli Stati Uniti è proprio l’ultima organizzazione che dovrebbe “aiutare” una nazione a rovesciare il suo governo; l’interventismo USA è così sistematicamente devastante che volere il loro “aiuto” in Venezuela è come volere che Edward Mani-di-forbice aiuti a cambiare i pannolini nell’asilo nido. In un certo senso tutti lo sanno, ma la relazione servile che il mondo ha con l’impero degli Stati Uniti ha normalizzato la complicità nelle agende folli di tutto il mondo.

Una delle cose più utili che ciascuno di noi può fare per aiutare a muovere l’umanità verso una direzione sana è sviluppare una comprensione profonda, viscerale, e un profondo rispetto per il concetto di sovranità. Lasciate che questa profonda comprensione informi la vostra vita, quindi lasciate che questa comprensione fluisca nel mondo. Io farò la mia parte, voi farete la vostra, e con una piccola serie di miracoli potremo aiutare a risolvere l’intera faccenda.

http://vocidallestero.it/2019/01/31/se-il-mondo-comprendesse-a-fondo-il-concetto-di-sovranita-tutti-i-nostri-problemi-sarebbero-finiti/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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