WASHINGTON – Lo scorso mercoledì, il segretario di stato americano Mike Pompeo ha rilasciato un’interessante intervista a Fox Business Network in cui ha divulgato i suoi piani per formare un’alleanza di tipo NATO contro l’Iran. Gli Stati Uniti hanno a lungo accusato l’Iran di sostenere il terrorismo, accuse che si sono scatenate sotto l’amministrazione Trump. Pompeo ha detto, senza un pizzico di ironia, che il governo iraniano stava guidando il paese in guerre in Siria, Yemen, Iraq e Libano, contro la volontà del popolo iraniano. Inoltre, l’accusa assurda che Hezbollah è in Venezuela è sembrata un tentativo grossolano di collegare i due paesi allo stesso tempo per delegittimare entrambi i loro governi. L’annuncio prefigura il potenziale per un’escalation improvvisa ed estrema degli attacchi degli Stati Uniti all’Iran, simile alla recente escalation delle relazioni USA-Venezuela.

Gli esercizi di Washington per il cambio di regime è diventato sempre più ovvio poiché viene usato più frequentemente. Nei casi di paesi con forze armate potenti come il Venezuela, l’Iran, la Corea del Nord o la Cina, l’invasione totale è irrealizzabile, poiché l’opinione pubblica non d’accordo farebbe abbassare il morale. Demonizzare il nemico, con il pretesto di isolarlo dalla comunità internazionale, è stato il modello preferito per affrontare le minacce più grandi.

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Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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