La gestione delle società sportive del Meridione è in molti casi inefficiente e gli atleti per praticare la loro disciplina o per affermarsi spesso devono emigrare nei centri sportivi del Centro-nord
Tra gli atleti più famosi che sono stati costretti ad emigrare ci sono Pietro Mennea, l’italiano più veloce di tutti i tempi, e Giuseppe Gibilisco, primatista di salto con l’asta, entrambi sono diventati campioni nei centri sportivi della capitale; Vincenzo Nibali, fuoriclasse del ciclismo, deve la sua crescita sportiva alla militanza nei club della toscana; Toto Schillaci è diventato un calciatore importante solo dopo essere stato tesserato dalla Juventus; e cosi via, la lista è lunga.
La mancanza di adeguati centri sportivi ed inefficienza nella programmazione e gestione delle risorse finanziarie ed umane sono probabilmente le cause di questa situazione. A cui occorre aggiungere l’esclusione sistematica dall’organizzazione delle principali manifestazioni internazionali che periodicamente si svolgono nel nostro Paese come le olimpiadi invernali, i campionati mondiali di ciclismo, di calcio, ect.. Gli investimenti pubblici e privati che da questi eventi derivano arricchiscono sempre le stesse aree, ma non il Meridione.
La mancanza di risorse adeguate deprime le società sportive. Da questo punto di vista è emblematica la situazione delle squadre di calcio. I club di serie A sono 20, di questi solo due sono meridionali. La predominanza del Centro-nord è assoluta. Quattro sono società dell’Emilia Romagna, tre della Lombardia ed altrettante del Lazio, due, rispettivamente, del Piemonte, della Toscana e della Liguria, una è del Veneto ed un’altra del Friuli Venezia Giulia. Nessuna del Sud, se si escludono Napoli e Cagliari.
I club di calcio di grandi città come Bari, Catania, Messina, Lecce, Catanzaro e Reggio Calabria, sono falliti ed ora partecipano ai campionati di categorie inferiori. Significativa è la situazione del Palermo calcio. E’, per la seconda volta nella sua storia, sull’orlo del default. Il proprietario del club, Maurizio Zamparini, è agli arresti domiciliari. I tentativi di cessione delle quote della società finora non hanno trovato acquirenti credibili ed ora il club rischia il fallimento e, con esso, la retrocessione della squadra nel campionato di Lega Pro. Eppure il presidente friulano ha valorizzato calciatori importanti come Sirigu, Barzagli, Dybala, ect. e gestito risorse finanziarie importanti. La vicenda è per certi aspetti incomprensibile e non c’è neanche la scusante che ad amministrare il club, in questi ultimi anni, siano stati i siciliani.
Stadi fatiscenti, introiti ridotti, gestione finanziaria inadeguata e mancanza di programmazione sono le principali cause di queste situazioni. Anche nello sport come nell’economia il Sud è inefficiente ed è lontano dai mercati e dai centri di potere che contano. Non c’è da meravigliarsi, quindi, di questo ennesimo ‘fallimento’ anche se i meridionali spesso sono vittime di colpe altrui.
Fonte mediagol.it