MANIFSTAZIONE AD ALGERI CONTRO IL QUINTO MANDATO PRESIDENZIALE DI BOUTEFLIKA.
Francesco Cecchini
Il 18 aprile vi saranno in Algeria le elezioni presidenziali, il 12 febbraio il presidente in carica Abdelaziz Bouteflika annunciò che per la quinta volta si sarebbe candidato, il 22 febbraio sono è esplose in tutto il paese manifestazioni di protesta contro la decisione di Bouteflika.
Immediatamente, sabato 23 marzo, il Partito dei Lavoratori (PT), che ha partecipato alla mobilitazione, ha preso posizione, affermando che in Algeria vi è un prima e, innanzitutto, un dopo al 22 febbraio.
Per il PT i giovani e le grandi masse hanno riconquistato il diritto democratico e costituzionale di manifestare pacificamente. Un diritto confiscato dai governi precedenti per due decenni, in particolare ad Algeri sotto pretesti di sicurezza. Il PT ha affermato che “Centinaia di migliaia di cittadini hanno espresso, a nome di milioni di algerini a livello nazionale, in una giornata storica, il profondo desiderio di cambiamento di un sistema che soffoca da anni la democrazia.”
Inoltre Loisa Hanoune, segretrio generale del PT ha aggiunto: “Ieri è stato stabilito che il sistema obsoleto e marcio non è riuscito a rompere la voglia di democrazia della maggioranza delle persone e quindi della nazione. È un processo politico di ricomposizione che avvia una svolta politica per la nazione. Come ogni processo di reale cambiamento non si fermerà. I sostenitori della continuità del regime da soli si assumeranno la responsabilità di qualsiasi atteggiamento provocatorio contrario al profondo desiderio di cambiamento che è stato espresso in tutto il paese il 22 febbraio 2019”
Già il 16 febbraio scorso Louisa Hanoune aveva criticato duramente i partigiani della continuità della presidenza Bouteflika: il governo, il patronato, i sindacati ufficiali e il capo dello Stato Maggiore delle forze armate.
Va ricordato che Louisa Hanoune è una militante storica della democrazia in Algeria, Negli anni ’80, Louisa Hanoune militò in gruppi femministi che protestavano contro il codice di famiglia, adottato dal Congresso nazionale del popolo nel 1984 e ancora oggi in vigore. Militante di un partito clandestino dell’estrema sinistra fu arrestata nel 1986 e trascorse sei mesi in prigione. Quando, sotto la pressione di rivolte sanguinose, l’Algeria adottò un sistema pluralistico nel 1989, Louisa Hanoune fu uno dei fondatori del Partito dei Lavoratori, di cui è sempre stata la portavoce