Manifestazione contro il quinto mandato di Bouteflika.
Francesco Cecchini.
Un morto, decine di feriti e 45 arresti. È questo il bilancio degli scontri avvenuti ad Algeri durante le nuove manifestazioni contro la candidatura del presidente Abdelaziz Bouteflika a un quinto mandato. La vittima, riporta la stampa locale che cita i genitori del ragazzo, è Hocine Benkhedda, figlio di Benyoucef Benkhedda, uno dei leader della rivoluzione anti-coloniale, presidente del governo in esilio del Fronte di liberazione nazionale. Il giovane, afferma la famiglia, è morto a causa delle ferite riportate dopo una “violenta carica della polizia”.
Il 22 febbraio, dopo alcuni appelli anonimi, centinaia di migliaia di giovani, donne e uomini hanno manifestato senza paura in tutto il paese, non rispettando il divieto, innanzitutto ad Algeri, di esprimere il loro rifiuto al quinto mandato di Bouteflika. La mobilitazione continua a crescere e si diffonde in settori come avvocati, giornalisti, studenti, donne, ecc.La mobilitazione è contraria all’imposizione del quinto mandato di un Bouteflika inabilitato che dal 2013 ha perso tutte le sue capacità, maa la popolazione esprime anche il suo rifiuto di un’oligarchia e un sistema corrotto sottoposto alle forze imperialiste. Centinaia di migliaia di giovani, di meno giovani, di anziani, di donne, che gridavano slogan di libertà, democrazia, uguaglianza e giustizia sociale. Per il momento, il movimento è eterogeneo, senza rappresentanza politica.
L’UGTA (Unione Generale dei Lavoratori Algerini), diretta da Sidi Said, sta mantenendo una posizione di sostegno a Bouteflika, al suo programma e ha ribadito la sua posizione anche dopo l’inizio delle proteste. Ma alcuni settori sindacali combattivi stanno disobbedendo e partecipano al movimento. L’FFS (Fronte delle Forze Socialiste) e il PT di Louisa Hanoune hanno espresso nelle loro dichiarazioni sostegno al movimento, sostenendo di volere un cambio di sistema. Queste due forze sono per l’ elezione di un’assemblea costituente.
L’ obiettivo è quindi di imporre con la mobilitazione l’elezione di un’assemblea costituente rappresentativa delle aspirazioni democratiche e sociali dei lavoratori e delle masse popolari, e ciò può venire solo dalla convergenza delle lotte di tutte le forze progressiste, democratiche e democratiche. sociale. Per il momento, la priorità è accompagnare le lotte e dare un chiarimento e una spiegazione politica a questa mobilitazione che esprime soprattutto il rifiuto delle politiche liberali, antisociali e antidemocratiche di un governo subordinato all’imperialismo. Politiche che non smettono di privare il popolo algerino delle sue libertà, che impoveriscono e riducono il suo potere d’acquisto.
Assieme a quella dei giovani è tata importante nelle dimostrazioni la presenza delle donne. Vi sono ora appelli per celebrare l’8 marzo con manifestazioni che facciano convergere il movimento contro Bouteflika con quello femminista nel giorno internazionale della lotta delle donne per la loro emancipazione.