La paga è compresa tra tre e cinque euro all’ora, il lavoro può durare fino a 15 ore al giorno, domeniche comprese, gli alloggi sono spesso appartamenti fatiscenti o casolari abbandonati dove un posto letto costa fino a 200 euro al mese, in tanti casi il reclutamento avviene la sera con un messaggio su whatsapp o una telefonata che indica la pompa di benzina, la rotonda, il parcheggio di un centro commerciale dove farsi trovare pronti all’alba per essere caricati sui furgoni dei capi-squadra. Sono queste, in sintesi, le caratteristiche del caporalato impiegato nelle campagne e negli allevamenti della Romagna, e in particolare delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Un fenomeno, quello del caporalato, che, come emerge dall’ultimo rapporto “Agromafie e caporalato”dell’Osservatorio Placido Rizzotto Flai-Cgil, colpisce tra il 15 e il 20% degli oltre 30mila lavoratori attivi nei due territori romagnoli.
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