Francesco Cecchini

Ricordiamo al Papa che Marocco occupa illegalmnte parte del Sahara Occidentale.
A Sua Santità Papa Francesco,
con l’imminente visita di Sua Santità il Regno del Marocco, consideriamo nostro obbligo ricordare che questo paese occupa illegalmente una parte del Sahara occidentale, ex colonia spagnola che non è stato decolonizzato dalla Spagna e si è ancora in attesa di un referendum per l’autodeterminazione è fatto illegalmente. Le Nazioni Unite continuano a cercare modi per risolvere il conflitto e il Marocco, sostenuto dai governi di paesi come la Francia o la Spagna, ostacola sistematicamente il processo. Marocco, contravvenendo alla Convenzione di Ginevra e del diritto umanitario internazionale, ha inviato centinaia di migliaia di coloni al Sahara Occidentale occupato per denaturare l’identità Sahrawi e annularlo come popolo. Le condizioni di vita nei territori occupati sono molto difficili perché non c’è nemmeno un accenno di giustizia, i saharawi sono esclusi dal lavoro, emarginati nelle scuole, trattati con violenza e arbitrarietà e senza alcuna libertà. Nel Sahara Occidentale Occupato ci sono una cinquantina di prigionieri politici, nove dei quali condannati all’ergastolo dopo processi fittizi assolutamente privi di garanzie ed equità. Questi prigionieri hanno sofferto e soffrono torture e condizioni disumane nelle carceri. Il loro unico modo per protestare, lo sciopero della fame, ha ulteriormente indebolito questi prigionieri e aumentato le rappresaglie dei loro carcerieri. Il territorio del Sahara occidentale è ricco di risorse naturali. Ma il Marocco impune saccheggia le risorse, che vende a compagnie straniere, che diventano complici nell’occupazione, senza alcun beneficio per la popolazione saharawi, legittima proprietaria. Il Marocco ha costruito un muro militarizzato di 2.720 km., che divide e separa i territori occupati da quelli liberati dal Sahara occidentale. Questo “Muro della vergogna” separa le famiglie Sahrawi da moltissimi. Le aree vicine al Muro sono seminate da mine, che continuano a causare molte vittime. L’ occupazione marocchina è una repressione permanente da parte delle forze militari e di polizia, con la creazione di tutti i tipi di ingiustizie, abusi e ritorsioni, e rendendo l’occupazione una violazione dei diritti umani, causando paura e l’odio. Dopo oltre 43 anni di occupazione e sofferenza, questa situazione deve finire immediatamente. È indispensabile raggiungere la pace. Ma non la pace dello sterminio ma la pace della giustizia.
Esortiamo Vostra Santità a indicare al re del Marocco l’inutilità di mantenere l’occupazione del territorio saharawi e di intercedere per i detenuti e il rispetto per la sua gente e le sue risorse naturali.
Non è un compito facile, ma sappiamo a chi stiamo chiedendo: a qualcuno che sa che non si può guardare dall’altra parte quando si verifica un’ingiustizia.
La salutiamo con speranza,
WSRWE – Observatorio de Recursos Naturales del Sahara Occidental España EAS Sahara – Coordinadora Estatal de Solidaridad con el Sahara FEDISSAH — Federación Estatal de Instituciones Solidarias con el Pueblo Saharaui CCOO — Comisiones Obreras Liga Española Pro Derechos Humanos y Federación Internacional Pro Derechos Humanos-España APDHE — Asociación pro Derechos Humanos España ASVDH – Asociación Saharaui de Víctimas de Violaciones Graves de los Derechos Humanos cometidas por el Estado marroquí. Liga para la Protección de los Presos Saharauis en las cárceles marroquíes. Équipe Média. Association for Monitoring of Resources and for Protection of the Environment in Western Sahara (AMRPENWS) (Asociación para el control de los recursos naturales y la protección del medio ambiente en el Sahara Occidental). Asociación Saharaui para la Protección y la Divulgación de la Cultura y el Patrimonio cultural saharauis. National Television Team. Western Sahara Times. The Saharawi Observatory for the Child and Women. The field coordination of the unemployed Saharawi graduates. Bentili Media Center. Gdeim Izik Coordinating for Peaceful Movement. Freedom Sun Organization in Smara. Organización saharaui contra la tortura en Dajla, Sahara Occidental. Comité saharaui para la defensa de los derechos humanos en Glaimim. Association Sahraouie Règlement 6 — ASR6.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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