Come volevasi dimostrare, verrebbe da dire. Lo scorso 10 gennaio la commissione elettorale di Kinshasa certifica i risultati delle elezioni tenute il 30 dicembre 2018. Le consultazioni in Congo premiano uno dei leader dell’opposizione, ma in tanti parlano di un accordo in realtà premeditato tra il presidente uscente Joseph Kabila ed il vincitore Felix Tshisekedi. Alla vigilia quest’ultimo è ritenuto tra gli oppositori del suo predecessore, secondo i suoi detrattori viene lasciato vincere per dare una parvenza di normalità al voto ed evitare l’arrivo al potere di un altro candidato, ossia quel Martin Fayulu giunto secondo nella corsa presidenziale.
Sospetti brogli dunque, con una vittoria dell’opposizione pilotata per placare possibili animi turbolenti post voto e per garantire a Kabila, al potere ininterrottamente dal 2001, ancora una forte presa sul potere. Nei giorni scorsi, in occasione dell’avvio delle consultazioni per formare il nuovo governo, quei sospetti vengono rilanciati con maggior vigore
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