Protesta in Città del Messico con la immagine di Emiliano Zapata.


Francesco Cecchini


Lo scorso 10 aprile si sono compiuti 100 anni dall’assassinio di Emiliano Zapata Salazar, Caudillo del Sur, una delle figure chiave della Rivoluzione Messicana. L’assassinio a tradimento di Emiliano Zapata avvenne il 10 aprile 1919 nella Fattoria Chinameca, Morelos. Un momento importante della storia di Emiliano Zapata (Anenecuilco, Morelos, 1879) fu nel 1909 quando ricevette dal Consiglio degli Anziani del suo villaggio i titoli di propietà della terra ( in parte invasa da grandi proprietà), documenti ancestrale che si impegno a far rispettare anche al prezzo della propria vita. Un altro momento decisivo fu quando Zapata e un gruppo di suoi seguaci insorsero in armi, marzo 1911, in favore del Piano di San Luis proclamato da Francisco Madero contro Porfirio Díaz; un programma che prometteva anche di restituire ai contadini la terra e l’acqua che erano stati spogliati dai grandi propietari terrieri, dopo il rovesciamento del dittatore Diaz. La riforma agraria promessa non procedette immediatamente. Zapata si sentì tradito e perfino minacciato di morte da Madero. Zapata e il suo movimento avevano un progetto nazionale, il Piano Ayala del novembre 1911. Questo programma divenne la bandiera della lotta dei contadini e degli indigeni dello stato di Morelos, del centro sud e dell’intero paese. Fu il programma politico più importante non solo della rivoluzione, ma della storia del Messico.
Oltre discorsi e cerimonie la miglior maniera di ricordare l’anniversario sarebbe che il Presidente Andrés Manuel López Obrador accetti e metta in pratica gli Accordi di San Andrés Larráinzar, Chiapas, del febbraio del 1996, firmati dal Ejército Zapatista de Liberación Nacional (EZLN) e il Governo Federale per il riconoscimento dei diritti dei popoli originari, non solo del Chiapas, ma di tutto il Messico. Gli accordi non sono stati rispettati né da chi li aveva firmati e né dai successivi Presidenti del Messico.
Il link con il recente appello dell’ EZLN pubblicato su Ancora Fischia il Vento è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2019/04/13/esercito-zapatista-di-liberazione-nazionale/

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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