Due settimane dopo la prima intervista rilasciata come prigioniero, Lula è tornato nel dibattito politico in Brasile. Questa volta per la BBC, l’ex presidente ha dichiarato che il Brasile dovrebbe investire nell’istruzione e non nelle armi.
“Bolsonaro ha creato e difende uno stato di polizia, uno stato armato. Il problema del Brasile non può essere risolto con le armi, si risolve con i libri, con la scuola, con il lavoro” ha detto Lula, il quale ha ricordato i numerì lasciati dai governi del Partito dei Lavoratori (PT) nel campo dell’istruzione pubblica nel paese sudamericano: furono costruite 18 nuove università federali, istituiti 173 campus e gli studenti universitari erano quasi raddoppiati (dal 2003 al 2014 passarono da 505.000 a 932.000).
Investire nell’educazione è stato uno dei consigli dell’ex presidente a Bolsonaro. “Se il Brasile vuole essere rispettato, si deve prendere cura di sé stesso. Non con i discorsi, ma con le cose pratiche. Invece di parlare di stupidaggini, lui dovrebbe portare a termine il mandato facendo più università, mettendo di più i bambini nelle scuole e costruendo più case” ha detto Lula.
Lula ha ribadito di essere stato accusato di crimini che non ha mai commesso, ed ha di nuovo sfidato Sergio Moro a presentare le prove delle accuse rivoltegli, sottolineando che (Sergio Moro) è coinvolto “nei disastri sempre più frequenti” di Jair Bolsonaro durante il suo “cattivo governo”.
Ha poi sottolineato con enfasi che la guerra all’istruzione pubblica messa in atto nel paese è un tentativo di cancellare l’immenso patrimonio lasciato dai governi socialisti del PT.
https://www.bbc.co.uk/programmes/n3ct6m31
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