Gira in rete il video di soldato siriano decapitato dai ribelli moderati di Ahrar Al Sham ma le sanzioni sono per Assad

Decapitare un prigioniero disarmato equivale a “autodifesa”? Si per i ribelli moderati che hanno stabilito un Califfato in Idlib.

La battaglia in atto è tra i siriani che difendono il loro paese e i jihadisti provenienti da tutto il Medio Oriente. Proprio oggi sta girando un video di Ahrar Al Sham che significa ”Uomini liberi della Grande Siria” (non riporto il link diretto, ma  è sul profilo twitter di @abo_julaibeb2 ). Il breve filmato girato da un jihadista – che si dice laureato in ingegneria –   mostra il cadavere di un soldato dell’esercito siriano decapitato, mentre lui stesso ride compiaciuto ed un compagno tiene la testa troncata per i capelli.Pubblicità

C’è da domandarsi il perché i militanti radicali fanno girare un video del genere? Non sanno che per loro è controproducente e che si fanno una pessima pubblicità? La risposta è duplice: 1) nulla basterà per far cambiare opinione ai media occidentali ed ai governi che occulteranno il tutto; 2) questi video non sono messi in rete ad uso dei media occidentali (che non li citeranno mai) ma piuttosto per far affluire altri aspiranti combattenti ed affinché aumenti il sostegno nei paesi di provenienza tra le ampie fette della popolazione che la pensa allo stesso modo.

Si badi bene che anche dall’altra parte si uccide e esistono in rete alcune foto di militari siriani in posa con i cadaveri dei nemici uccisi in combattimento, magari con il piede sui corpi per una foto rilasciata come macabro messaggio per il nemico. Tuttavia il video in questione è fatto proprio per attirare e fare propaganda ed è altamente rappresentativo dell’organizzazione Ahrar Al Sham facente parte di tutta la galassia jihadista che opera in Idlib, ora fusa in un unica sala di regia in mano ad al Qaeda. Tutta la guerra siriana è costellata da episodi di questo genere anche con l’uccisione di civili a cui è stata anche solo trovata una foto di Assad sul cellulare. All’inizio della cosiddetta ‘rivoluzione’ ci sono testimonianze di religiosi che riferiscono che civili sono stati uccisi perché dipendenti pubblici e purtroppo l’elenco di episodi di questo genere sarebbe lunghissimo.

La poltica di Assad non c’entra, i jihadisti non concepiscono gli stati nazione perciò li odiano, riconoscono solo la ummah, lo stato religioso.

E’ chiaro che non voglio fare qui fare una propaganda basata su questo tipo di argomenti. Però voglio almeno far notare che  è  coerentemente ammissibile per l’occidente che l’essenza di questi gruppi – manifestatamene terroristici – non basti per far cambiare posizione ai vari governi. Sembra che non avvenga mai niente di abbastanza atroce per far valere un riavvicinamento o alemno,  il sollevamento delle sanzioni e del supporto  politico ai qaedisti e loro affiliati. Invece, il mantra che si continua ancora a  sostenere è che se Assad se ne fosse andato subito, la guerra non sarebbe degenerata invitando a nozze i jihadisti. Naturalmente questa è una tesi empiamente sbugiardata da innumerevoli evidenze che provano che la rivolta fosse della stessa matrice sin dall’inizio. Tuttavia, sembra a tal proposito dire la verità sia una impresa inutile.

L’occidente non riconosce l’evidente, ovvero l’invasione

Ciò che succede è paradossale: è come se a fronte di una invasione di jhadisti negli stati Uniti, in una data ragione, tutto il mondo pretendesse che gli Stati Uniti non riprendessero le proprie città per ‘motivi umanitari’ o perché Trump è un dittatore, lasciando così magari quella regione in mano ad al Qaeda.

Si nota che anche i giornali più critici che comunque prima chiamavano l’opposizione il sudiciume jihadista, ora non possono fare a meno di indicare il nemico contro cui sta combattendo l’esercito siriano con il loro nome effettivo: jihadisti. Il problema è che l’Europa ora, dopo averli portati lì in Siria , pagati loro gli alimenti, cresciuti, armati, pasciuti e così lasciato che inculcassero la loro ideologia anche alle giovani generazioni – ora sono solo preoccupati che se Assad attacchi perchè le folle jihadiste possano dilagare in Europa. E straordinario che i media nostrani non affaccino neanche lontanamente l’idea dell’illegalità e del disastro morale che vige in Europa ed in occidente.

Nessuna domanda viene fatta, da nessuno che conti. Mentre ancora una volta la pressione internazionale è tutta su uno dei migliori governi che possiamo vedere a quelle latitudini .

@vietatoparlare

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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