Gli altri 16 sono appartenenti ai movimenti per la casa. I reati che la Procura contesta a chi ha manifestato contro i rom vanno dalle minacce all’odio razziale
ROMA – La Procura di Roma ha iscritto 40 persone nel registro degli indagati in relazione ai disordini che si sono verificati a Casal Bruciato tra il 6 e l’8 maggio, in seguito al trasferimento di una famiglia rom in una casa popolare in via Sebastiano Satta. Ventiquattro appartengono a Casapound e Forza Nuova.
Le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Eugenio Albamonte vanno dall’istigazione all’odio razziale, alla violenza privata, all’adunata sediziosa, passando per l’apologia di fascismo e le minacce, aggravate dall’odio razziale, in quest’ultimo caso il riferimento è all’uomo che gridò “Ti stupro” alla donnaassegnataria dell’appartamento.
Le altre 16 persone indagate appartengono ai movimenti per la Casa e agli antagonisti: a loro viene contestato il corteo non autorizzato dello scorso 8 maggio.