Nanni Balestrini
Francesco Cecchini
Nel 2017, in occasione del centenario della Rivoluzione Sovietica, Nanni Balestrini organizzò una mostra alla Fondazione Mudina di Milano che valorizzò quell’esperienza storica proponendo l’arte sovietica d’avanguardia dal 1907 al 1917, con la sua profonda azione di rottura, come estetica rivoluzionaria e stimolo per una nuova organizzazione politica e sociale.
In una intervista di quel periodo disse: “LOttobre Rosso del 1917, così come le lotte operaie degli anni Sessanta, sono stati periodi fortemente connotati dal punto di vista teorico politico e ideologico. ” A proposito delle lotte degli anni Sessanta il suo libro Vogliamo tutto, pubblicato per la prima volta nel 1971, è stato il libro manifesto di un intero periodo. E’ la storia di un operaio del Sud Italia che migra al Nord per cercare nuove opportunità di lavoro e che, dopo varie vicissitudini, verrà assunto tra gli operai della Fiat a Torino e comincerà a partecipare alle lotte operaie, dentro e fuori la fabbrica. Vengono raccontati i volantini, le assemblee, gli scioperi, le lotte di maggio e giugno 1969 che da Mirafiori si estenderanno a tutta la Fiat fino a culminare nel grande scontro di corso Traiano tra la polizia e gli operai. La vita di Nanni Balestrini, terminata il 20 maggio 2019, è stata ricca di parole ed azioni, un elenco molto lungo, ma la scelta di ricordarlo con il suo libro Vogliamo tutto significa mettere in risalto che per lui la parola è stata uno strumento rivoluzionario. Vogliamo tutto è stata, e per certi versi lo è ancora, un arma letteraria potente e passionale.