di Franco Astengo
Nel corso degli incidenti è stato picchiato dalla polizia il giornalista di “Repubblica” Stefano Origone finito all’Ospedale Galliera.
Questa la cronaca stringata dell’avvenimento
“Manganellate e fumogeni contro i tentativi degli antagonisti di sfondare la zona rossa posta a difesa di piazza Marsala dove nel pomeriggio si è tenuto il comizio di Casapound. La Genova antifascista è scesa in piazza in via Roma davanti alla Prefettura per manifestare contro il primo evento all’aperto delle tartarughe nere, un’iniziativa che nella città medaglia d’oro della Resistenza è stato vissuto come un ulteriore passo dell’escalation dell’ultradestra.”.
Alcune schematiche considerazioni:
1) La principale responsabilità di questi fatti spetta alle autorità che hanno concesso la piazza a Casa Pound, invece di adoperarsi perché la manifestazione fascista si svolgesse in luogo chiuso. Casa Pound alle elezioni avrà circa l’1% dei voti, la presenza di questo gruppo nella contesa elettorale serve soltanto a mettere in moto la macchina della provocazione.
2) Senza cadere in teorie del complotto appare evidente che fatti di questo genere con relativa “reazione poliziesca” verso i manifestanti antifascisti è utile soltanto verso chi persegue idee di svolta autoritaria.
3) Come abbiamo già avuto occasione di osservare il modello di comportamento, il linguaggio, la simbologia di Casa Pound tutta interna alle pulsioni razziste che stanno animando settori della società italiana non rappresenti altro che una sorta di punto di riferimento per altri soggetti: prima di tutti la Lega forza di governo e forse partito di maggioranza relativa alle elezioni del 26 maggio.
4) Le forze democratiche dovrebbero richiedere con grande impegno l’applicazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Repubblicana e la sua relativa attuazione legislativa nota come “Legge Scelba” sulla ricostituzione del partito fascista.
5) Esiste una necessità storica dell’antifascismo da sviluppare in due direzioni: la prima come fatto culturale di educazione civica di massa; la seconda posta sul piano più propriamente politico di capacità di valutare correttamente il rischio di un’involuzione autoritaria. Occorre capacità di analisi per non commettere gli errori di 100 anni fa, quando soltanto alcuni illuminati esponenti politici seppero intuire ciò che stava accadendo mentre le forze politiche maggiori assistevano alla “resistibile ascesa”.