Ken Saro-Wiwa
Francesco Cecchini
E’ dagli anni 90 che il popolo Ogoni chiede giustizia per la loro terra devastata dalla Shell. Lo scorso primo maggio il Tribunale distrettuale dellAja ha dichiarato di poter accogliere il ricorso delle vedove Ogoni contro la multinazionale Shell. Il ricorso riguarda limpiccagione di nove Ogoni del Delta del Niger avvenuta nel 1995 giudicati colpevoli di assassinio di quattro anziani, contrari alle idee del Mosop. Ciò avvenne dopo un processo farsa senza prove. Il Mosop ( Movement for the Survival of the Ogoni People, Movimento per la Sopravvivenza del popolo Ogoni ), di cui fu fondatore e portavoce Ken Saro, aveva ed ha come obiettivi: lautonomia politica nella terra Ogoniland; lequa distribuzione dei proventi del petrolio estratto; interventi mirati a riportare giustizia per una popolazione devastata dalle trivellazioni e ridotta alla povertà a vantaggio dei pochi; una politica di compensazione che fosse rapportata agli ingenti danni ecologici che avevano distrutto lintera area abitata da queste popolazioni. La vicenda è ben raccontata da Violetta Sivestri in un recente articolo pubblicato da Voci Globali.
La Nigeria ha linee di frontiera tracciate dal colonialismo inglese che contengono etnie, religioni, idiomi e culture molto differenti tra loro. Le etnie sono 250, tre le dominanti: gli Ibo a est, gli Yorubà a ovest e gli Hausa a nord. Ken Saro-Wiwa, un Ogoni, partecipò alla guerra del Biafra e parlò di necessità di una reale autonomia politica, economica e sociale per il proprio popolo, gli Ogoni. Un indicazione che, se si guarda a quello che è accaduto ed accade in Nigeria, ha, ancora oggi, un valore di attualità.
Alle undici e trenta di mattina del 10 novembre 1995, Ken Saro-Wiwa fu impiccato, dopo lunghi giorni di detenzione e di torture psicologiche e fisiche, in una caserma di Port Harcourt. Per limpiccagione fu trasportato alla prigione di questa città. I boia, arrivati un paio di giorni prima da Sokoto, nel nord, dovettero appenderlo alla forca 5 volte prima di rubargli la vita. Con lui furono impiccati 8 suoi compagni. Si dice che l impiccagione fu filmata per il piacere di Babangida, ma non vi sono tracce del filmato. Il link con un video dove Ken Saro-Wiwa appare nel tribunal di Port Harcourt e pronuncia la sua difesa è il seguente ( Ken parla in oboni, ma vi sono sottotitoli in inglese):
La Nigeria ha linee di frontiera tracciate dal colonialismo inglese che contengono etnie, religioni, idiomi e culture molto differenti tra loro. Le etnie sono 250, tre le dominanti: gli Ibo a est, gli Yorubà a ovest e gli Hausa a nord. Ken Saro-Wiwa, un Ogoni, partecipò alla guerra del Biafra e parlò di necessità di una reale autonomia politica, economica e sociale per il proprio popolo, gli Ogoni. Un indicazione che, se si guarda a quello che è accaduto ed accade in Nigeria, ha, ancora oggi, un valore di attualità.
Alle undici e trenta di mattina del 10 novembre 1995, Ken Saro-Wiwa fu impiccato, dopo lunghi giorni di detenzione e di torture psicologiche e fisiche, in una caserma di Port Harcourt. Per limpiccagione fu trasportato alla prigione di questa città. I boia, arrivati un paio di giorni prima da Sokoto, nel nord, dovettero appenderlo alla forca 5 volte prima di rubargli la vita. Con lui furono impiccati 8 suoi compagni. Si dice che l impiccagione fu filmata per il piacere di Babangida, ma non vi sono tracce del filmato. Il link con un video dove Ken Saro-Wiwa appare nel tribunal di Port Harcourt e pronuncia la sua difesa è il seguente ( Ken parla in oboni, ma vi sono sottotitoli in inglese):
Accuso Shell di razzismo perché quello che fa in Nigeria, e nella terra Ogoni, non lo farebbe in altre parti del mondo. Laccusa che Ken Saro-Wiwa, fece davanti ai giudici che lo condannarono all impiccagione, è ancora valida. Quella di Ken, uomo coraggioso scrittore e militante ambientalista, innocente, fu un assasinio di cui furono responsabili, il presidente generale Babangida e il colosso petrolifero Royal Dutch Shell, padrone assieme ad altre imprese, come Chevron ed Eni/Agip, del Delta del Niger. Kenule Ken Beeson Saro-Wiwa fu un insegnante, un giornalista, un commerciante, un poeta ,uno scrittore, anche di favole per bambini, ma il cuore del suo pensiero e della sua azione furono la difesa del popolo Ogoni e la lotta contro la distruzione della propria terra, Ogoniland, contro la Shell. Due suoi lavori: Genocide in Nigeria. The tragedy of Ogoni people del 1992 e A month and a day. A detention diary del 1994 raccontano la drammatica situazione del Niger Delta ed il suo impegno di militante ambientalista.
Ventiquattro anni dopo in quella regione le cose, non sono cambiate. Il Delta del Niger è una vasta regione della Nigeria, dove la terra continua ad essere distrutta e le popolazioni ad essere sfruttate e uccise. I sversamenti di petrolio, la devastazione ambientale, la violenza e povertà sono immutate. Un rapporto di Amnesty International dell ottobre 2015 documentano la situazione: CLEAN IT UP .Shells false claims about oil spill response in the Niger Delta. L importante relazione si trova in rete. Fa riferimento ad un rapporto dell ONU ( UNEP) del 2006 e racconta anche di Ken Saro-Wiwa.
Ogoniland devastata dalla Shell.
Le popolazioni del Delta del Niger però non si arrendono. La lotta iniziata da Ken Saro-Wiwa continua. Gli abitanti del territorio ex Biafra si sentono biafrani e non nigeriani. Significativa la dichiarazione di una donna, Ima Umoh: Non posso appartenere alla Nigeria. Io sono una vera donna biafrana. Io sono una persona biafrana, che venga il sole, la pioggia o persino se mi puntano una pistola. Ken Saro-Wiwa nella guerra del Biafra, scoppiata nel 1967, innanzitutto per le royalties petrolifere, si schierò per lunità della Nigeria. Non vi è dubbio che oggi, 2019, Ken, vivo, saprebbe capire le ragioni del popolo biafrano per lindipendenza del proprio paese.
Biafra
In una lettera, prima di venire impiccato, al suo amico, lo scrittore Willam Boyd, Ken Saro-Wiwa scrisse: Il mio morale è alto. Non vi è dubbio che col tempo la mie idee vinceranno, ma dovrò sopportare il dolore di questo momento… la cosa più importante per me è che ho utilizzato il mio talento di scrittore per permettere al popolo Ogoni di opporsi ai loro carnefici. Non sono stato capace di farlo come uomo daffari o come politico. I miei scritti lo fecero. E questo mi rende felice. Sono mentalmente preparato per il peggio, ma spero per il meglio. Penso che ho moralmente vinto.
IL TUO RICORDO VIVE E STAI VINCENDO, VINCERAI, KEN!