Francesco Cecchini

” Il vecchio mondo muore e il nuovo mondo lotta per nascere, ora è il tempo dei mostri” Antonio Gramsci
I partiti a sinistra di LRM di Macron hanno ottenuto sommati il 31% dei voti, 7,2 milioni di elettori, ma frazionati in 5 partiti il loro peso è leggero. Mentre le Rassemblement National, estrema destra, vince e LREM, destra, si difende, la sinistra, France Insoumise e Partito Comunista Francese, è ammalata grave. L’ ex Front de Gauche, frazionato, è l’ombra di se stesso. L’amaro fallimento del PCF e specialmente quello di France Insoumise richiedono delle risposte: come riprendersi dalla batosta? quali sono state le cause della batosta? quali sono le prospettive?
PARTITO COMUNISTA FRANCESE

Fabien Roussel
Per la prima volta in quarant’anni, il PCF non invierà alcun deputato a Strasburgo, domenica 26 maggio ha preso solo il 2,49% dei voti. Durante le ultime due elezioni europee, (2009 e 2014, il PCF , l’unita nel Front de Gauche con La France Insoumise gli permise di eleggere due deputati su cinque della coalizione. Nel 2019, il Partito Comunista Francese si è presentato da solo e la cosa gli è stata fatale, per lui.
FRANCE INSOUMISE

Jean-Luc Mélenchon
La Francia Insoumise di Jean-Luc Mélenchon con solo il 6,31% dei voti ha preso un terzo di quelli avuti alle precedenti. Cosa è successo? Come spiegare, dopo mesi di conflitto sociale con movimento dei giubbotti gialli, che il movimento di Jean-Luc Mélenchon abbia raggiunto una prestazione così scarsa? Certo la leadership non si aspettava un tonfo simile, ma, secondo certi sondaggi, circa l’11% Le elezioni europee sono difficili per la sinistra radicale, che si rivolge principalmente a un elettorato ostile all’Unione europea e che si astiene. Tale schiaffo politico che sicuramente dovrà far riflettere internamente sulla strategia politica ed elettorale.
LUTTE OUVRIERE

Natalie Artaud
All’estrema sinistra, il risultato (0,78%) della lista di Lutte Ouvrière (LO), che Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA) ha chiesto di votare, non consente un’inversione della situazione attuale della sinistra francese, Sicuramente, la campagna LO, articolata attorno a slogan molto generali come la denuncia del grande capitale, non ha aiutato molto e non ha promosso mobilitazioni di una certa consistenza.
EUROPE-ECOLOGIE LES VERTS

Head candidate of the Europe Ecologie Les Verts (EELV) green list Yannick Jadot reacts after the announcement of initial results during an EELV election-night event for European parliamentary elections on May 26, 2019, at Le Hang’art restaurant in Paris. (Photo by STEPHANE DE SAKUTIN / AFP)

Yannick Jadot
L’ onda verde che è montata in Europa ha colpito anche in Francia. I sondaggi davano un match tra France Insoumise e Europe-Ecologie LesVerts che, però, hanno vinto per KO. Europe Ecologie Les Verts (EELV) guidati da Yannick Jadot hanno ottenuto il 13.47%, piazzandosi al terzo posto nelle elezioni europee in Francia. Da prendere in considerazione che i giovani francesi hanno votato soprattutto per i Verdi.
CONCLUSIONI
La divisione ha portato alla sconfitta ed una nuova unità della sinistra non sarà facile da fare. Oggi i Verdi sono in forte crecita e vogliono mantenere la loro autonomia, indipendenza. Hanno un programma e non vogliono scendere a compromessi ed ogni alleanza richiede un compromesso. Comunque France Insoumise, Partito Comunista Francese ed altre organizzazioni politiche comuniste e di sinistra devono riflettere su unità ed anche sul concetto di ecosocialismo. Per entrare in questa fase c’è bisogno di una sinistra ecologica, o meglio ecosocialista. Le amministrative del 2020 constitueranno un primo test per verificare se la sconfitta del 2019 è stata appresa in positivo. In questa direzione va ‘appello che Fabien Roussel e Ian Brossat del PCF hanno lanciato subito dopo la sconfitta della sinistra: “Bisogna passare all’azione per ricostruire nel rispetto delle diversità un vasto schieramento su posizioni di sinistra.”

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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