Il presidente boliviano Evo Morales, ha sottolineato che nel periodo neoliberista – proprio come accade adesso in Europa – erano la Banca Mondiale (WB) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) a decidere il destino economico della Bolivia. Tuttavia, adesso è il popolo boliviano che sta costruendo il proprio futuro, secondo il primo presidente indigeno del Paese andino.
Il presidente Morales ha parlato durante l’Incontro dipartimentale a Cochabamba, dove sono state avanzate nuove e aggiornate proposte per il “Bicentenario Agenda Patriottica”, l’ampio piano di governo dell’attuale amministrazione.
“Gli incontri dipartimentali sono realizzati affinché il popolo possa decidere il proprio destino, il popolo decide il proprio futuro, il popolo determina la speranza delle generazioni future”, ha dichiarato il presidente Morales durante il suo discorso.
Secondo il leader, in passato, le diverse organizzazioni internazionali erano solite trattare la Bolivia come una “colonia”, decidendo il futuro del popolo utilizzando un modello economico basato sulla privatizzazione dell’industria e delle risorse naturali boliviane.
Ha anche ricordato, mostrando articoli di archivio, che nel 1993 la Banca Mondiale ha chiesto alla Bolivia di privatizzare la grande compagnia nazionale del gas (YPFB), come parte delle politiche economiche del Paese. Secondo il presidente, il FMI avrebbe praticamente deciso chi sarebbe stato nella squadra economica a consigliare il governo.
“Tutti dobbiamo dare vita a programmi, i nostri programmi, le nostre politiche sociali, tutti dobbiamo realizzare un piano affinché la Bolivia continui a guidare la crescita economica”, ha affermato.
La Bolivia attualmente ha una delle economie più forti della regione, basata sulla ridistribuzione della ricchezza e su un “modello produttivo economico economico comunitario”.
Evo Morales ha a lungo sostenuto che ciò è possibile grazie alla nazionalizzazione delle risorse naturali del paese e delle industrie strategiche