Hirak ad Algeri
Francesco Cecchini
Hirak è una parola araba che significa movimento, sia politico che sociale. In Algeria hirak sono le manifestazioni iniziate il 22 febbraio scorso inizialmente contro la candidatura di Abdelaziz Bouteflika a un quinto mandato, ora per un cambio di sistema. Da notare che questa parola non era mai stata usata prima in Algeria.
In un’intervista al quotidiano algerino El Watan il 29 giugno lo scrittore e giornalista Kamel Daoud ha sintetizzato la situazione, affermando che il regime è biologicamente finito, che coloro che stanno protestando devono darsi dei rappresentanti e che bisogna passare alla costruzione.
Il link con l’intervista è il seguente:
https://www.elwatan.com/edition/culture/le-salut-de-lalgerie-viendra-le-jour-ou-la-pluralite-sera-acceptee-29-06-2019
Il contrasto tra il popolo algerino dell’hirak e Gaid Salah è profondo e si è espresso con i seguenti slogan: ” Gaid Salah vattene!”, “Gli algerini sono fratelli e Gaid Salah sta con i traditori!”, “Nessun dialogo o elezione con i simboli di questa banda!”,
Il movimento di protesta senza precedenti che scuote l’Algeria dal 22 febbraio continua a chiedere, prima di qualsiasi elezione, la partenza di tutti coloro compromessi con il vecchio sistema di potere rappresentato da Abdelaziz Bouteflika. Il vero potere è ora assunto ed esercitato interamente dal personale dell’esercito.
La risposta di Gaid Salah è stata ed è estremamente dura. Ha accusato l’hirak di portare l’Algeria al caos, ha schierato ad Algeri ed in tutte le città imponenti forze dell’ordine per scoraggiare le mobilitazioni, ha arrestato molti manifestanti e oppositori. Per esempio cinque persone sono state arrestate a Skikda mentre si preparavano a organizzare un sit-in a piazza 1 ° novembre a sostegno dell’attivista Messaoud Leftissi, detenuto per aver brandito la bandiera Amazigh ad Algeri, il diciottesimo venerdì dell’ Hirak. Ultimo, lo scorso sabato il moudjajid Lakhdae Bouregaa del FFS, eroe della Liberazione dai colonialisti francesi, è stato messo in prigione.
In Algeria esiste uno schieramento di forze politiche democratiche e di sinistra per un patto politico verso una vera transizione democratica. Sono principalmente il Front des forces socialistes (FFS, le il Rassemblement pour la culture et la démocratie (RCD) e il Parti des travailleurs (PT) e diversi altri piccoli partiti, sindacati e la Lega algerina per la difesa dei diritti umani (LADDH).
Di fronte a una contro-rivoluzione in marcia, quella repressiva di Gaid Salah, il popolo algerino è unito e si sta diffondendo il concetto che per vincere gli eredi di Abdelaziz Bouteflika, ottenere la partenza dei sostenitori del vecchio potere ancora al comando e la sostituzione dell’apparato statale da parte delle istituzioni di transizione, sia necessario attuare quello che Kamel Daoud indica nell’ intervista a El Watan: l’hirak deve nominare suo rappresentante lo schieramento politico che è per la transizione democratica e si deve passare dalla fase della contestazione a quella della costruzione dell’alternativa.