FARC, Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común. L’immagine in alto è del fondatore elle Farc-Ep, Manuel Marulanda Vélez, Tiro Fijo.

Francesco Cecchini


Le FARC sul processo di pace: ” GLI ACCORDI DI PACE NON SARANNO REALIZZATI, SE BAGNATI DAL SANGUE DI LEADER SOCIALI E DI EX GUERRIGLIERI.”
Domenica scorso il partito FARC ha inviato una lettera aperta a sacerdoti, religiosi e seminaristi, che avevano espresso preoccupazione per la situazione di poca sicurezza che stanno vivendo coloro che lavorano nell’attuazione degli accordi di pace a Popayán, ma in tutta la Colombia.
Nella lettera, il partito FARC ha colto l’occasione per inviare un duro messaggio al governo nazionale di Iván Duque Márquez uomo di Álvaro Uribe Vélez, nemico storico numero uno della pace in Colombia. FARC sottolinea che gli accordi non funzionano se sono bagnati da così tanto sangue dei leader sociali e degli ex guerriglieri. “Si presume che il governo prenda sul serio che gli accordi saranno inutili se saranno bagnati da così tanto sangue di leader, leader, studenti, indigeni, sacerdoti, uomini e donne afro-colombiani, ex membri del Farc-EP e delle loro famiglie” . FARC sostiene che Iván Duque Márquez dice bugie all’estero chiedendo soldi a sostegno del processo di pace e in patria permette la violenza contro i smobilitati. ” Non è a suon di bugie, dette dentro e fuori della Colombia, né uccidendo, né facendo sparire, squartando, torturando e intimidando persone che si governa un paese e si compie con gli accordi di pace stabiliti.”
La lettera aperta ha lo scopo di formare un ampio movimento, che comprende anche il mondo cattolico, a sostegno e sviluppo del processo di pace.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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