Il nuovo presidente Zelensky in tour dai creditori, con il fantasma del default controllato. Il conflitto ha ridotto sul lastrico il Paese. Abbandonati da Regno Unito, Francia e Germania, gli Usa hanno ormai perso la partita con la Russia. Il programma di aiuti dal fondo monetario, di 3,9 miliardi di dollari, ma la prima tranche di 1,4 miliardi di dollari non arriva.
Gli Stati Uniti hanno spinto per una ristrutturazione del debito dell’Ucraina e un congelamento dei versamenti per quattro anni, per evitarne il fallimento. Quello che era stato negato alla Grecia. Ma non più di questo

Scommettere ancora sull’Ucraina?
Meglio, l’Ucraina ci serve ancora?

Ucraina rischio crack: ‘Usati contro la Russia e ora di noi se ne fregano’ 
La prima (Scommettere ancora sull’Ucraina?) è la domanda formalmente educata che circola nelle cancellerie occidentali, da Washington all’Europa. La seconda (L’Ucraina ci serve ancora?), è il cinico dubbio reale che sta dietro a tante parole e ad un fiume di miliardi che, ad ovest dell’Ucraina si sono stufati di sborsare senza vedere contropartite almeno politiche. E così, nella cronaca di Yurii Colombo sul Manifesto, apprendiamo del difficilissimo inizio di Volodymir Zelensky, neo presidente, in giro per le capitali europee che contano col cappello in mano, a chiedere. Prima a Berlino da Angela Merkel, a incassare il sostegno tedesco facile e senza costi di un No alla separazione del Donbass filo russo. Ma poi la conferma della pipeline che porterà gas e petrolio russi attraverso il Baltico scavalcando l’Ucraina, e ‘peggio per voi’. Il dialogo con Putin è prioritario, il messaggio

Continua…

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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