Fico è tornato a chiedere una legge. L’ultima discussione risale al 13 giugno. Sul tavolo 4 proposte: due dei 5S, due del Pd. Nel testo a firma di Boccia, si mira a regolamentare i titolari di piattaforme, con riferimento alla Casaleggio Associati. Cosa che chiedono anche i dissidenti grillini
Lidia Baratta
Roberto Fico lo ha ricordato ai suoi stessi colleghi di partito dei Cinque Stelle. «È necessario rivedere in modo più stringente la disciplina legislativa in materia di conflitti di interesse dei titolari di cariche di governo», ha detto il presidente della Camera in occasione della presentazione della relazione annuale dell’Antitrust. Che nel 2018 ha contato ben 108 procedimenti sulla materia, in attesa della annunciata legge sul conflitto di interessi come superamento della più blanda legge Frattini del 2004. Il conflitto di interessi in effetti era tra i cavalli di battaglia del programma grillino, tanto da esser stato inserito nel contratto di governo con la Lega, ma Di Maio e gli altri sembrano averlo dimenticato nei cassetti della Camera, soprattutto da quando è sorto il problema di estendere la norma anche ai rapporti del Movimento con la Casaleggio Associati. Così, nonostante gli annunci nel corso della campagna elettorale per le europee, al momento è tutto in standby.
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