Il comportamento di tanti cattolici è spesso in contraddizione con le parole di Papa Francesco e la fede cristiana è spesso utilizzata sono in funzione delle proprie convenienze personali
‘I migranti sono prima di tutto persone umane, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie. Sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata’. Queste sono le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione del sesto anniversario della sua visita a Lampedusa. Ed ancora: ‘Gli ultimi che chiedono di essere liberati dai mali che li affliggono, gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto, gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione, gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso, gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea’.
Se tutti i cattolici applicassero nella loro pratica quotidiana gli insegnamenti del Pontefice il nostro Paese sarebbe migliore, ma, purtroppo, non è così. Spesso i principi ed i valori della fede rimangono inapplicati o sono ‘piegati’ alle esigenze quotidiane o semplicemente a ciò che ‘conviene’ di più. Tra il salvare una vita che fugge dalla guerra e dalla fame e che può morire in mare o vedere per le nostre strade un individuo di colore, una parte degli italiani che professano la religione cattolica preferiscono la prima opzione. I problemi di coscienza che dovessero sorgere, ma non è detto che ci siano, si risolvono dicendosi che così facendo essi non partono e, quindi, non muoiono e se poi partono ugualmente, peggio per loro, noi non ne siamo responsabili.
Queste contraddizioni sono frequenti e riguardano anche i politici. Il nostro ministro degli Interni, Matteo Salvini, bacia e mostra il rosario nei suoi comizi nell’intento di evidenziare la sua fede cattolica, ma poi contravviene alle parole del Papa lasciando morire in mare gli ‘ultimi’ o lasciandoli stipati per giorni o settimane nelle barche che li hanno soccorsi o li costringe a ‘bivaccare’ per strada. Il segretario della Lega non è il solo leader nazionale a comportarsi così. Tra gli altri ci sono Silvio Berlusconi, Pierferdinando Casini e Giorgia Meloni che nella loro propaganda politica hanno sempre fatto riferimento ai valori della cristianità e del cattolicesimo.Invece, nella loro pratica giornaliera si sono comportati diversamente. Ad esempio, non avrebbero dovuto violare il sacro vincolo coniugale e, quindi, non avrebbero dovuto divorziare e risposarsi o come la leader dei Fratelli d’Italia avere una figlia al di fuori del matrimonio. Inoltre, essi dovrebbero agire secondo i principi della tolleranza e della carità ed accogliere ed aiutare ‘gli ultimi’. Invece, pur facendo sfoggio della fede cattolica, i loro comportamenti sono tutt’altro che cristiani ed il loro credo religioso è utilizzato solo per la loro carriera politica e professionale. Purtroppo a molti italiani queste contraddizioni non interessano. Del resto, è una pratica assai diffusa. Ed è quasi ‘normale’ per molti dire una cosa e farne un’altra o predicare o volere una regola che solo gli altri saranno obbligati a rispettare.
Fonte vaticanonews.va.it
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