Inarrestabile, prosegue la corsa della “posizione finanria netta” dell’Italia verso il pareggio. Lo dice il Bollettino economico della Banca d’Italia, che registra un misero -45 miliardi, appena il 2,6% del Pil. Tre mesi fa il dato era di 67 miliardi, pari al 3,9%.
Ma di cosa stiamo parlando? Della differenza tra capitali italiani in uscita e capitali provenienti dall’estero (non necessariamente “stranieri”, perché esiste anche il fenomeno del rientro).
Cosa significa? Che i prestiti esteri sono praticamente ininfluenti sulla crescita del paese, mentre i “possidenti” italiani preferiscono di gran lunga portare le proprie fortune fuori piuttosto che investirle qui. Non sempre si tratta di una scelta intelligente – pensate a quelli che stanno investendo da anni in Bund tedeschi, rimettendoci, perché convinti di dover “stare sul sicuro”, ma spesso è semplicemente invetimento in azioni estere o fuga verso paradisi fiscali.
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