Simón Bolívar


Francesco Cecchini


Lo scorso 20 luglio la Colombia ha celebrato il Giorno dell’Indipendenza, in quanto sono trascorsi 209 anni dalla firma dell’Atto della Rivoluzione nel 1810. Una data che nel 1873 il Congresso decretò come anniversario dell’indipendenza nazionale. I colombiani hanno celebrato l’anniversario con parate in diverse città, tuttavia la commemorazione arriva quest’anno in un contesto di sterminio politico e sociale. Il partIto FARC, in una lettera consegnata lo scorso 12 luglio a una missione del Consiglio di sicurezza dell’ONU che ha visitato il paese, ha assicurato che il governo del presidente colombiano Iván Duque ha una distanza verificabile tra ciò che dice sull’applicazione dell’accordo di pace e le sue azioni reali di boicottaggio della pace.
Il link con un articolo, pubblicato da Ancora Fischia il Vento, sul processo di pace macchiato di sangue è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2019/07/02/colombia-il-partito-farc-sul-prcesso-di-pace-bagnato-di-sangue/
Una lettera del movimento Defendamos la Paz (DLP) al segretario dell’OEA (Organización de los Estados Americanos, l’uruguaiano Luis Almagro, firmata membri dell’ Acuerdo Final (A.F.) del 24 novembre 2016 e altre personalità, mostra con fatti e dati il ​​bombardamento del governo di Iván Duque all’Accordo Definitivo di pace, la paralisi della sostituzione delle coltivazioni di coca, la riapparizione dei falsi positivi ed altro.
Vi sono però fatti che fanno irreversibile la pace in Colombia. L’ ultima relazione dell’Istituto Kroc, responsabile del monitoraggio dell’Accodo Definitivo afferma: “Il principale risultato e area di progresso è la fine del conflitto armato tra il governo e le FARC-EP e la trasformazione di un’organizzazione guerrigliera in un partito politico democratico che partecipa alla vita politica nazionale, il partito FARC. Studi comparativi con altri processi di pace mostrano che raggiungere i primi due anni dopo aver firmato l’accordo senza tornare al conflitto armato è una pietra miliare importante che promette buone possibilità di successo “.
La pace deve quindi crescere in Colombia, diventare maggioritaria e vincere.
Sul piano elettorale è necessario che per le elezioni regionali e locali in ottobre 2019 e politiche in 2022 si formi un Frente Amplio formato da Colombia Humana, Union Patriotica, Farc, altre organizzazioni politiche e movimenti per sconfiggere Iván Duque, uomo di Álvaro Uribe, nemico numero uno della pace, e il governo del Centro Democratico.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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