Grillo guarda preoccupato Di Maio
Francesco Cecchini
Beppe Grillo ha recentemente dichiarato in un tweet (dichiarazione ripresa da La Stampa e da altri quotidiani): ” Non è più il mio movimento”, sfiduciando così Luigi Di Maio. Troppe sono le gocce che hanno fatto traboccare la sua fiducia nell’ attuale capo politico. Chissà se Beppe Grillo quel tweet lo aveva pensato anche in vista di una giornata che è finita nel peggiore dei modi per il M5S. Con un Sì alla Tav che è una gigantesca smentita della storia politica sua e dei suoi seguaci, i grillini. Infatti il 24 luglio Grillo ha dichiarato contro Conte e M5s: “Dopo Tap, trivelle, Ilva, tradire la Tav è lultimo tassello…”
Il fallimento del M5s è parte di quello del governo giallo verde. Il link con un precedente articolo sul tema è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2019/07/23/m5s-lega-governo-del-fallimento/?fbclid=IwAR3wrb4xsfTW7GeAzzQXJxSaQg-EM4K7fjLkfxEIrGSrOGpxnuSJVV1Nzy4
Il partito non partito pentastellato, però, ha tradito o sta tradendo molte bandiere sventolate in questi ultimi anni. Il prezzo che sta pagando è alto. Il tonfo elettorale alle scorse europee. Il calo di consensi, attualmente sono attorno al 17%. Alcuni sono i parlamentari espusi dal M5s: Gregorio De Falco, Saverio De Bonis, Giulia Moi e Marco Valli. Ultima la senatrice Paola Nugnes che è passata al Gruppo Misto e ha dichiarato: “Loro sono cambiati, stanno contraddicendo tutti i nostri valori originari, tornino a casa loro e faranno un piacere al Paese. Io non mollo, continuo la mia battaglia in Senato per i diritti, l’equità sociale, l’ecologia e l’ambiente. Pensano che sia una ‘pupa’ da sostituire con un’altra ‘pupa’ alla quale ordinare come votare, ma si sbagliano: io sono nata prima del movimento”. Sul caso Luigi Gallo, (5S), presidente della commissione Cultura della Camera: “Non meritava di essere isolata. Una volta al governo abbiamo tradito il patrimonio del movimento.”
PROPAGANDA
Di Maio da ministro ha fatto politiche contrarie non solo a quanto dichiarato in campagna elettorale, al programma elettorale del M5S, ma anche rispetto a quanto è scritto nel contratto di governo con la Lega. I fallimenti e i tradimenti sono coperti da propaganda. Significativo è il proclama di Luigi Di Maio fatto a fine settembre 2018 per aver sconfitto la povertà in Italia. Limmagine notturna del balcone di palazzo Chigi occupato dai ministri grillini esultanti fece il giro del mondo. Handelsblatt scrisse: “L’ Italia è di nuovo candidata a ballare, lo status spazzatura non è più lontano.” Comunque, a parte lironia che le parole e le immagini di Luigi Di Maio hanno causato in Italia e in Europa, a quasi un anno di distanza la povertà non è stata sconfitta, non è diminuita, ma rimane stabile.
TAV, TAP, ILVA, MUOS: LE GIRAVOLTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE SULL’ AMBIENTE. IL M5S HA GIOCATO MOLTA CREDIBILITA’ SU QUESTIONI SU CUI HA FATTO MARCIA INDIETRO.
TAP
Come i 5 Stelle si sono rimangiati la promessa di fermare il gasdotto. . Era il 2 aprile 2017 quando in un comizio durante una manifestazione No Tap a San Foca, in Salento, Alessandro Di Battista prometteva che in caso di vittoria alle elezioni il Movimento 5 Stelle avrebbe impedito la realizzazione del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il progetto di un gasdotto che, passando per Grecia e Albania approderà in Italia, consentendo larrivo di gas naturale in Europa dal Mar Caspio, in Azerbaijan. a quando Tap è stato selezionato come progetto vincitore per la realizzazione del gasdotto nel 2013 e, nel settembre 2014, il ministero dell’Ambiente ha individuato in San Foca il suo punto di approdo, attraverso un microtunnel lungo 1,5 km, scavato a circa 700 metri dalla spiaggia a una profondità di 25 metri, le amministrazioni locali di alcuni dei Comuni interessati dal progetto, gruppi di cittadini e associazioni ambientaliste, poi confluite nel Comitato No Tap, hanno portato avanti diverse iniziative legali (finora respinte dalla giustizia amministrativa), monitorato il territorio e organizzato momenti di protesta. Un progetto che non servirà a rendere il nostro Paese energeticamente indipendente dallestero ma che, anzi, rischia di danneggiare ulteriormente una delle regioni più belle del mondo. La stessa battaglia venne portata avanti anche dai consiglieri regionali pentastellati che incalzavano il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano rittenuto poco attento ai problemi del territorio . il Movimento 5 Stelle aveva candidato il “Comitato No Tap Salento Acquarica-Vernole” all’European Citizen’s Prize 2017, il premio per il cittadino europeo dell’anno promosso dal Parlamento europeo. Qualche giorno prima il senatore dei 5 Stelle Gianni Girotto aveva sostenuto durante la visita del Commissario europeo all’Unione energetica Maros Sefcovic in Puglia che “l’Italia non ha bisogno di un gasdotto inutile che ancora prima di essere posato a terra ha già creato enormi conflitti sociali sul territorio pugliese. Il 3 aprile 2017, nel corso di una conferenza stampa sul programma energia del Movimento, i deputati 5 Stelle avevano evidenziato che “con il Tap si sradicano 10 mila ulivi. Quel tubo non serve: per questo è stupido farlo. Quel tubo è stupido, è un’errata scelta politica. Per questo la gente protesta”. In un post sul blog delle Stelle di quei giorni, si chiedeva di “fermare il gasdotto e la mattanza degli ulivi”,
Il 9 agosto 2018, Di Maio precisava che “il Tap non è nel contratto di governo. Il dossier è sul tavolo del presidente del consiglio che lo gestirà sicuramente al meglio. in questo momento, prima ancora del movimento, prima ancora della Lega, c’è da ascoltare la comunità. Conte ha ascoltato il sindaco di Melendugno. Le opere non si riusciranno mai a fare se le comunità non sono d’accordo”. Posizione ribadita con ancora più forza a settembre, durante la visita a Bari: «Io sul Tap sono stato molto chiaro. Il Movimento 5 Stelle era ed è no Tap. Il dossier è sul tavolo del Presidente del Consiglio e come abbiamo affrontato tanti altri dossier in questi tre mesi, affronteremo anche il dossier Tap». 26 ottobre 2018. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, indipendente vicino al M5S, ha inviato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la valutazione sul Tap, considerando l’opera legittima sul piano formale: «Abbiamo ascoltato tutte le osservazioni provenienti dal territorio, sia dai portavoce del Movimento 5 Stelle sia dal comune di Melendugno. Abbiamo valutato se tutte le autorizzazioni fossero state emesse a norma di legge. Il risultato di questo lavoro è ora nelle mani del Presidente del Consiglio per le opportune valutazioni che il governo dovrà esprimere». In serata è arrivato anche il via libera di Conte: «Il Tap si deve fare, non ci sono illegittimità. È il momento di fare scelte e metterci la faccia. Abbiamo effettuato un’analisi costi-benefici, abbiamo dialogato con il territorio, abbiamo ascoltato le istanze e studiato i documenti presentati dalle autorità locali e ad oggi non è più possibile intervenire sulla realizzazione di questo progetto che è stato pianificato dai governi precedenti con vincoli contrattuali già in essere».
ILVA
Il vice premier Di Maio ha venduto fumo sul futuro dellex Ilva promettendo 700 milioni di euro e non ha detto nulla sul fatto che le bonifiche sono ferme. Il danno ambientale provocato dallinquinamento ha un costo di 8 miliardi per la procura jonica. L’immunità non è stata tolta perché secondo la norma riscritta da Di Maio questa vige a copertura dell’autorizzazione integrata ambientale, come ribadito dall’uffici studi di Camera e Senato, e l’esimente ha la sua efficacia anche perché non è stata abrogata la norma che consente all’acciaieria di continuare la produzione in presenza di un sequestro penale: i dirigenti di Arcelor Mittal a luglio avevano detto che senza immunità penale se ne sarebbero andati via da Taranto, ma questo non è accaduto, perché il problema di Arcelor Mittal non è la questione immunità, che conosceva il nuovo testo ben prima del consiglio dei ministri del 23 aprile scorso, e non è vero che lo scudo penale è menzionato nel contratto a cui fa riferimento Mittal, i motivi di questa uscita pubblica di Mittal sono l’annunciata revisione dell’Aia da parte del ministro Costa, indipendente vicino a M5s, che determinerebbe un nuovo scenario, Mittal in Francia rilevò gli stabilimenti di Arcelor chiudendo dopo un anno e mezzo la fabbrica di Florange per accaparrarsi le quote di acciaio , scelta che mandò su tutte le furie l’allora presidente francese Hollande che fece approvare la famosa legge Florange, i 1400 esuberi che non erano stati dichiarati nell’accordo sindacale del 6 settembre 2018 ne sono una prova. Con la vicenda Ilva si sono persi 7 anni e bruciati 23 miliardi di euro di Pil, non una parola sulle morti, sul fatto che i bambini di Taranto hanno un’aspettativa di vita minore del resto dei bambini d’Italia, +21% di morti per tumore e +51% di malattie tumorali: il problema è il Pil non la vita.Di Maio da ministro ha fatto politiche contrarie non solo a quanto dichiarato in campagna elettorale, al programma elettorale del M5S, ma anche rispetto a quanto è scritto nel contratto di governo con la Lega il capo politico del M5S ha disatteso tutti gli impegni su Ilva e la vicenda tarantina rappresenta il simbolo del fallimento drammatico del M5S a Taranto motivo per cui dovrebbe dimettersi consentendo di aprire un nuovo corso anche all’interno del suo movimento ma principalmente della politica italiana.
MUOS
In questi anni il M5S ha preso spesso posizione a favore del coordinamento NoMUOS, contestando la legittimità delle autorizzazioni ricevute dal dipartimento della Difesa americano. Durante la campagna elettorale per le ultime regionali in Sicilia, lattivista Giampiero Trizzino — poi eletto allassemblea regionale — aveva promesso la revoca delle autorizzazioni in caso di vittoria. È passato praticamente un anno: il M5S ha perso le elezioni siciliane ma ha vinto quelle nazionali ed è andato al governo insieme alla Lega. Una settimana fa il coordinamento NoMUOS lo ha accusato di non aver «mosso un dito», da quando è al governo, per smantellare il MUOS, «in piena continuità col governo precedente».
TAV
Beppe Grillo
Quando Beppe Grillo incontrò a Susa coloro che erano contro la Tav Torino-Lione affermò: ” Noi abbiamo il dna che non si piega.” . Per la Tav Grillo si è beccato una condanna a 4 mesi nel 2014, finita in prescrizione, per aver rotto i sigilli dei cantieri della Val Susa.
Lannuncio del premier Conte che dà il via libera alle gare dappalto per il Tav Torino-Lione è la più cocente sconfitta mai subìta dai 5Stelle in dieci anni di vita. Molto peggio dei rovesci elettorali alle Europee del 2014 e del 26 maggio scorso. Molto peggio del voto suicida per salvare Salvini dal processo Diciotti. Perchè il Movimento era No Tav ancor prima di nascere, quando Beppe Grillo già negli anni 90 sposò la sacrosanta battaglia del popolo della Val Susa contro lopera pubblica più demenziale, anacronistica, inquinante, dannosa e costosa dEuropa. Il senatore M5s Alberto Airola ha dichiarato: Non si è voluto sentire ragione, Conte è stato mal consigliato perché i modi per sospendere il Tav cerano. La posizione espressa da Di Maio? Non la condivido perché è una posizione pilatesca, un modo per lavarsi le mani del fatto che Conte abbia detto sì, quando poteva dire no.”
E il M5S che sul No al Tav ha giurato e spergiurato? In perfetto stile pilatesco Di Maio pensa di salvarsi lanima e di cavarsela dicendo:noi rimaniamo contrari allopera, decida il Parlamento. Una contrarietà di facciata, tanto si sa che il partito trasversale degli affari che va dalla destra al cosiddetto centrosinistra, ha la maggioranza in Parlamento.
Anche la consigliera regionale pentastellata Francesca Frediani, valsusina e No Tav, ha preso posizione: “Un governo di cui fa parte il M5s dà lok al Tav? Inaccettabile”.
SPESE MILITARI
Gli aerei da guerra F35 da odiati sono diventati irrinunciabili. A fine 2018 il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo del M5s ha dichiarato: “Non possiamo rinunciare a una grande capacità aerea per la nostra Aeronautica. Ritardi e costi raddoppiati, ma non possiamo ritirarci, scatenando problemi critiche sia dentro che fuori M5s. Gli aerei da combattimento F35 e hanno fatto esplodere un nuovo caso dentro e fuori M%S. A minare la stabilità dei pentastellati, sono le parole del sottosegretario pentastellato alla Difesa Angelo Tofalo, che durante un convegno tenutosi alla Camera ha elogiato gli F35, nemici da sempre dei 5 stelle: E’ normale – ha detto – che dobbiamo fare un po’ di calcoli, sia per quanto riguarda la tasca, ossia dal punto di vista economico, sia per quanto riguarda la tecnologia. Ma resta ovvio che non possiamo rinunciare a una grande capacità aerea per la nostra Aeronautica che ancora oggi ci mette avanti rispetto a tanti altri Paesi. Quando il Movimento 5 Stelle si trovava all’opposizione ha sempre mosso pesanti critiche contro il progetto riguardante l’acquisto dei caccia bombardieri, ma con l’arrivo del governo del cambiamento la musica sembra cambiata. Di fronte a molte critiche anche interne a M5s Tofalo ha dichiarato: E’ ancora in corso la valutazione tecnica avviata sul programma F35 è prioritaria l’interlocuzione con gli Stati Uniti ma certo il programma verrà rivisto nel rispetto degli impegni presi ma tenendo conto dell’interesse nazionale. Nei primi mesi del 2019 comunicheremo l’esito della valutazione. Questo governo non ha cacciato un solo euro per comprare F35. Di fatto il governo Lega-M35 ha comprato F35 e continua a comprarne.
AUTONOMIA.
L’autonomia differenziata fa parte del contratto di governo M5s – Lega. Lintesa potrebbe portare conseguenze di vastissima portata e trovo surreale la circostanza che gli italiani non siano minimamente informati di quello che davvero cè nel testo di queste possibili intese. Sono le parole di Gianfranco Viesti, professore di economia applicata allUniversità di Bari e autore, tra i tanti volumi, dellebook Verso la secessione dei ricchi? (Laterza). Si sa poco del testo dellaccordo, dunque, ma a rendere il quadro ancora più surreale è il silenzio delle varie forze politiche attorno a questo tema, che potrebbe cambiare lassetto dellItalia. Nello Musumeci governatore della regione Sicilia ha ultimamente dichiarato Rainews 24 Rainews 24 : “Tema divisivo anche perché il testo è noto a pochi. Non siamo stati coinvolti” La responsabilità di M5s di aver firmato un’autonomia differenziata, che è anticostituzionale e che se applicata dividerà l’italia, il nord dal sud, è grande.
Salvini e Di Maio (Ansa)