Turchia, monitorata dallo Stato la produzione dei contenuti Web. Per immetterli serve una licenzia speciale
La Turchia ha approvato una norma che attribuisce all’autorità radiotelevisiva statale (Rtuk) nuovi ampi poteri di controllo su tutti i contenuti web trasmessi nel Paese, compresi quelli delle piattaforme di streaming come Netflix e dei siti dei media. Il regolamento, approvato dall’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan e dai suoi alleati nazionalisti del Mhp, impone a tutti i fornitori di contenuti online di ottenere una licenza da parte dell’ente di supervisione, che ne monitorerà poi i prodotti. In caso di mancato adeguamento alle direttive della Rtuk è prevista una sospensione fino a tre mesi e, in ultima istanza, il blocco definitivo. Secondo diversi analisti, la nuova normativa rischia di aggravare la censura nel Paese, dove è già forte il controllo delle forze di governo sui mezzi di comunicazione ed è bloccato l’accesso a migliaia di siti web, compresa Wikipedia.