di Juan Cole
Il governo di Angela Merkel in Germania ha rifiutato la partecipazione alla missione navale dell’amministrazione Trump “Operazione Sentinella” mirata a garantire gli Stretti di Hormuz dall’interferenza iraniana nei trasporti. Il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas del Partito Socialdemocratico ha detto che Berlino si oppone alla politica di Trump di “massima pressione” sull’Iran.
Anche il presidente francese Macron ha rifiutato la partecipazione a un’operazione navale a guida USA nel Golfo, sospettoso delle politiche aggressive di Trump nei confronti dell’Iran.
Il governo iraniano è sospettato di una serie di atti di sabotaggio e più recentemente del sequestro di una petroliera battente bandiera britannica nel Golfo, in vendetta per il blocco finanziario statunitense sulle esportazioni iraniane di petrolio e per il sequestro di una petroliera iraniana da parte dei britannici a Gibilterra.
Il governo tedesco è deciso a non farsi tirar dentro un confronto militare con l’Iran dai falchi guerrafondai di Trump quali il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton e il segretario di stato Mike Pompeo. In realtà la Germania sta tuttora cercando di salvare l’accordo del 2015 con l’Iran di sospensione del programma di arricchimento civile nucleare dell’Iran. Inoltre Berlino ha avuto l’opportunità di vedere il mondo in cui Bolton ha raggirato la Gran Bretagna a trattenere la petroliera iraniana a Gibilterra (un atto discutibile in base alla legge internazionale poiché non c’è alcun bando del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ai trasporti iraniani). I tedeschi sono decisi a non farsi ridurre a lacchè di Trump come hanno visto ridotti i britannici.
Anche se la cancelliera tedesca Angela Merkel detesta profondamente Donald e ha manifestato il suo sostegno alle rappresentanti della minoranza al Congresso della ‘Squadra’ che Trump ha attaccato con derisioni razziste, la decisione del suo governo non è una questione di irritazione. Come segnala Der Spiegel la Germania è la quarta economia più vasta del mondo e le sue classi economiche hanno i loro interessi nel Golfo, da dove passa ogni giorno quasi un quarto del petrolio mondiale.
L’Associazione degli Armatori Tedeschi afferma che ogni giorno passano dagli Stretti di Hormuz dalle 20 alle 30 navi tedesche. Der Spiegel cita l’osservazione del giornale economico e finanziario tedesco “Handelsblatt” che nessuna nave tedesca ha vantaggi nel trovarsi presa in mezzo a un conflitto USA-Iran nel Golfo. Cioè le grandi imprese tedesche, cui la Merkel è vicina, hanno probabilmente esercitato pressioni sul governo tedesco perché si tenga alla larga dalla marina di Trump. Il giornale ammette che le grandi imprese tedesche, per contro, non si opporrebbero a una missione navale di osservazione unicamente europea nel Golfo. Una missione europea di osservazione è stata promossa anche da uno stretto alleato della Merkel, Norbert Roettgen.
In breve, in guerrafondai di Trump hanno reso tossica la marina statunitense per i nostri alleati della NATO poiché considerano l’Operazione Sentinella un cavallo di Troia che fa entrare i guerrafondai nel cuore dell’Europa.
In altre notizie, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha meschinamente sottoposto il suo omologo, Mohammed Javad Zarif, a sanzioni finanziarie statunitensi. Il francese Les echos ha segnalato che Pompeo ha sollecitato dialoghi con l’Iran, così tali sanzioni contro un partecipante al colloquio “sono tanto confuse da essere imperscrutabili”. Un giornale tedesco ha osservato sfrontatamente che Zarif è ora ridotto a usare il meccanismo di scambi Instex creato tra Europa e Iran per aggirare le intimidazioni statunitensi.
Il segnale trasmesso qui da Bolton e Pompeo (Bolpeo? Pomton?) è che a nessuno disposto a parlare all’occidente ciò sarà consentito, forzando i duri in prima linea, poiché i duri sono più facile da presentare come cattivi da fumetto, in modo da spingere tutti in una guerra contro l’Iran.
La Germania, almeno, capisce esattamente ciò che sta accadendo e se Berlino non può impedirlo, almeno rifiuta di partecipare a un piano per scatenare una guerra di aggressione. La Germania ricorda il crimine da essa stessa commesso in Polonia nel 1939, anche se gli statunitensi paiono esserselo dimenticato, avviando la guerra di aggressione di Bush contro l’Iraq nel 2003. Quella fu un’altra cui la Germania non partecipò.
Ironicamente è stato in Polonia che il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas ha fatto l’annuncio che la Germania avrebbe rifiutato la partecipazione alla forza statunitense nel Golfo.
La Germania riconosce il fascismo quando lo vede.
Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo
Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/germany-france-refuse-trumps-operation-against-tehran/
Originale: Informed Comment
Traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2019 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.