Omicidio Carmen
Confermata la pena lieve per José. Continuano le manifestazioni di protesta
Siviglia. Il Tribunale superiore dell’Andalusia ha confermato in appello la sentenza di primo grado: omicidio preterintenzionale. José Lizarrabengoa potrebbe uscire dal carcere già alla fine del mese.
Ricordiamo brevemente i fatti. Lizarrabengoa, un brigadiere della Guardia civil di origine basca, di stanza a Siviglia, si è innamorato di Carmen Montijo, una giovane operaia di una fabbrica di sigarette con alcuni precedenti penali per furto e spaccio di droga. A causa di questa relazione José ha favorito la fuga di Carmen durante una retata. Scoperto dai suoi superiori, è stato licenziato e così si è guadagnato da vivere partecipando insieme alla compagna ad alcune attività criminali. Intanto la storia tra i due si è fatta sempre più complicata e burrascosa, fino alla lite del 3 marzo dell’anno scorso, culminata tragicamente con la morte di Carmen per mano di José. Il tribunale di primo grado di Siviglia e poi quello di appello hanno determinato che José non voleva uccidere la donna. Nella decisione dei giudici hanno pesato le testimonianze a favore di José sia del suo ex-superiore, il tenente Zuniga della Guardia civil, che della precedente fidanzata Micaëla: entrambi hanno detto che José è stato sedotto da Carmen, che prima l’ha costretto a commettere alcuni reati e poi lo ha esasperato con i suoi continui tradimenti. È stato ascoltato anche Escamillo, noto attaccante del Siviglia, che ha ammesso di aver avuto una breve relazione con la donna, poco prima dell’omicidio. Proprio il tradimento con il calciatore è stato il motivo dell’ultima violenta lite tra José e Carmen.
Il processo ha diviso l’opinione pubblica del paese e questa sentenza, anche se ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria, non placa certo le polemiche. Durante tutto il processo davanti al tribunale alcuni gruppi di donne hanno continuato a manifestare per chiedere una pena più dura per l’uomo.
“È stato un processo contro Carmen” – ha dichiarato a caldo una delle attiviste – “In televisione e sui giornali sono state mostrate di continuo le sue foto private, in cui la donna appare in pose provocanti. La sua vita è stata offerta all’attenzione morbosa dell’opinione pubblica per far vedere che era una poco di buono, una che se l’è cercata”. Come detto ci sono state anche molte manifestazioni a favore di José, diversi gruppi hanno sostenuto che l’unica sua colpa è stata quella di invaghirsi di una donna “sbagliata” e credono che Carmen abbia sedotto il brigadiere proprio per ottenerne dei vantaggi nella sua attività criminale. Alcune forze politiche pensano di candidare José alle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento andaluso.
Come sapete il nostro giornale ha scelto di non pubblicare le foto private di Carmen, ma solo quelle che la donna ha condiviso sui suoi profili social, perché pensiamo che divulgare quelle immagini che Carmen aveva fatto per sé e per le persone che amava sia inutile al fine di stabilire la verità giudiziaria. Sapete anche che rispettiamo la magistratura, ma questo non ci impedisce di criticare una sentenza che consideriamo profondamente sbagliata. Carmen era bella? Certamente, ma questo è ininfluente ai fini della storia. Carmen ha commesso dei reati? Certamente, ma non capiamo perché quegli stessi reati, dimenticati per l’uomo, debbano pesare solo sulla donna. Carmen ha amato più uomini? Certamente, e anche qui non capiamo perché una cosa considerata “normale” per un uomo, debba essere un’aggravante per una donna. Carmen è stata uccisa? Certamente, eppure è finita per essere la colpevole e chi l’ha uccisa, un uomo, ora è libero.
Noi siamo oggi tra quelli che piangono Carmen come una vittima.
E la vogliamo ricordare con alcuni versi che lei stessa ha pubblicato sul suo profilo Facebook.
L’amour est enfant de bohème
Il n’a jamais, jamais, connu de loi
Si tu ne m’aimes pas, je t’aime
Et si je t’aime, prends garde à toi
se avete tempo e voglia, qui trovate quello che scrivo…