KASHMIR OCCUPATO MILITARMENTE.
Francesco Cecchini
La decisione del premier Narendra Modi ha cancellato l’autonomia del Kashmir, che risaliva al 1947, riportandolo sotto il diretto controllo del governo centrale dell’India. Via la bandiera, la possibilità di legiferare in proprio e di gestire le risorse idriche. Frantumata la divisione amministrativa: da tre province (Jammu, Kashmir e Ladakh) a nove, più piccole e più controllabili. Eliminato anche il divieto di acquistare case o terreni e di lavorare in impieghi pubblici prima imposto ai non residenti. Il 26 agosto il primo ministro pachistano Imran Khan ha avvertito che la crisi del Kashmir potrebbe portare a una guerra nucleare tra India e Pakistan, che avrebbe conseguenze su tutto il mondo. Se “la questione porterà alla guerra, ricordate che entrambi i Paesi hanno armi nucleari. L’11 maggio 1998, il primo ministro indiano Atal Bihari Vajpayee annunciò che il suo paese aveva fatto esplodere non solo uno, ma cinque testate nucleari a Pokhran. Il Pakistan rispose testando cinque bombe nucleari il 28 maggio. Decenni fa, al popolo del Kashmir fu promesso un plebiscito che non ebbe mai luogo. Gli verrà mai chiesto cosa vogliono? Il popolo del Kashmir sia in Pakistan che in India non vuole una guerra nucleare, ma l’indipendenza. La soluzione è lindipendenza del Kashmir. Il Jammu Kashmir Liberation Front (JKLF) lo ha chiesto con una lettera aperta ad Antonio Guterres, segretario generale dellONU. La lettera scritta da Zafar Khan, responsabile degli affari diplomatici del JKLF, ha ricordato che il Kashmir non è né India né Pakistan, ma Kashmir e la soluzione urgente è un referendum per lindipendenza.
Zafar Khan