Da Dagospia. Mattarella con Rousseu
Francesco Cecchini
PIATTAFORMA ROUSSEAU.
Dopo settimane di commedia tra M5s e Partito Democratico i grillini abilitati a votare sulla piattaforma Rousseau hanno benedetto il governo Giuseppe Conte 2.0. Hanno votato circa 80000 grillini su 115000, il 69% quindi, un record, quindi, rispetto a precedenti votazioni. Il SI ha ottenuto il 79,3%, dei voti, mentre il 20,7% ha votato contro, NO. Il risultato è stato salutato dalla sfrenata retorica del capo politico grillino, Luigi Di Maio: “È un voto plebiscitario, penso che dovremmo essere molto orgogliosi che tutti abbiano aspettato la pronuncia degli 80.000 italiani che hanno votato su una piattaforma unica al mondo”. Su che cos’è in realtà la piattaforma Rousseau è stato pubblicato un articolo su Ancora Fischia il Vento.
https://www.ancorafischiailvento.org/2019/09/03/che-cos-e-la-piattaforma-rousseau/
Dove si chiarisce che la piattaforma è un sito insicuro ed è stato hackerato ed anche sanzionato dallAuthority italiana su dati e privacy per quanto riguarda potenziale manipolabilità dei voti e potenziale riconducibilità dei voti ai votanti. Unassociazione privata quella di Davide Casaleggio su server privati, ultimamente mai controllati da terzi. Va inoltre detto che il numero degli iscritti è fluttuante. Gli iscritti sono passati dagli oltre 135 mila di ottobre 2016 ai 150 mila dichiarato ad agosto 2017. Ad agosto 2018 il numero dichiarato da Casaleggio era sceso a 100 mila. Ora sono 115 mila, 116 mila. Il 2 agosto 2017, Davide Casaleggio disse alla Stampa Estera che contava di arrivare in un anno a un milione di iscritti (sic!). Gli ultimi due voti davvero importanti sono stati: il via libera al governo M5S con la Lega. E il salvataggio di Salvini da un grave processo. Va anche sottolineato che le modalità per il governo gialloverde sono state diverse. La piattaforma di Casaleggio disse sì a Salvini 12 giorni prima dellincarico a Conte. Voto su Rousseau il 18 maggio, incarico il 31. Votarono e solo dopo informarono il Presidente Mattarella che avevano detto SI alla Lega di Salvini.
Un episodio significativo. L’ex senatore socialista di Vittorio Vento Giorgio Pizzol ha informat: ” Mi hanno impedito di votare”, essendo stato bloccato da Rousseau perché ha votato NO. E’ quanto è accaduto a Giorgio Pizzol, oggi vicino al Movimento 5 Stelle, che ha raccontato l’episodio su La7. Davanti al computer ha mostrato la pagine Rousseau dove si votava. L’ex senatore ha cliccato sul NO, ma il sito si è bloccato con la scritta: “errore prova più tardi”. Anche il secondo tentativo è andato a vuoto. Non si sa se si tratti di un episodio isolato o vi siano stati altri casi simili.
PROGRAMMA.
I 26 punti dellaccordo di programma resi pubblici da M5s nella piattaforma Rousseau sono generici e privi di contenuti pratici. Mancano punti importanti come la riforma del Job Act, il superamento della riforma Fornero e della Buona Scuola. Inoltre no c’è l’abolizione del Decreto Sicurezza di Salvini. Vi sono inoltre problemi nell’ambiente, la decorbanizzazione è assente e non vi è accenno al consumo di suolo sparito dall’azione del governo giallo-verde.
MINISTRI.
Il toto ministri è terminato e questi sono stati definiti, suddivisi tra M5s e Pd con anche un Leu Roberto Speranza ministro della Salute. Va inoltre detto che Più Europa è divisa, Bonino per il no alla fiducia e Tabacci per il si.
Un commento riguarda l’ex socio di Matteo Salvini, Luigi Di Maio. Come il pugile Salvini, che ha prese a pugni il popolo italiano, anche il suo sparring partner non esce vincitore. Non è più Vice Premier, ma Ministro degli Esteri suscitando molto sarcasmo. “Stringe la mano al leader dei gilet gialli, parla di democrazia millenaria in Francia, colloca Pinochet in Venezuela, chiama il presidente cinese Xi Jinping ‘Ping’, dice che gli americani dovrebbero lanciare soldi e non missili in Siria. Il ministero degli Esteri a Di Maio”. Così Selvaggia Lucarelli su Twitter commenta l’ipotesi di nomina di Luigi Di Maio alla guida della Farnesina. Matteo Renzi ha affermato che Di Maio oltre a non parlar bene l’italiano, non parla bene l’inglese. Dietro i sarcasmi vi sono dure critiche che coinvolgono la pochezza politica del personaggio, ancora capo politico del M5s.
PROSPETTIVE.
Il governo Giuseppe Conte 2.0., giurerà oggi e avrà la fiducia del Parlamento nei prossimi giorni; non vi sarà quindi voto anticipato. Considerato però le profonde differenze tra M5s e Partito Democratico non è esclusa una crisi del Conte 2.0 prima della fine della legislatura e di votazioni. In questo caso si può prevedere una diminuzione di consensi della Lega di Salvini e di Forza Italia, una diminuzione anche di M5s, un aumento di Fratelli d’Italia e del Partito Democratico. Per quanto riguarda la sinistra, questa già da ora deve porsi il problema di superare la frantumazione, pena la sparizione. La possibilità di avrere come leader Luigi De Magistris è una possibilità di unità e di crescita.