Nicolás Maduro


Francesco Cecchini


Per le sue foto compromettenti con narco-paramilitari colombiani, Los Rastrojos, il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha accusato con forza Juan Guaidó. Lo ha detto lo scorso venerdì in un evento con suoi sostenitori trasmesso dalla televisione VTV, accusando Juan Guaidó di alleanza criminale con una banda di paramilitari. Le parole di Maduro sono state: La sua alleanza criminale con la banda di paramilitari di Los Rastrojos, in Colombia è uno scandalo di alto livello in tutti i media e nei settori politici”. Maduro ha anche detto che per fare in modo che Guaidó potesse lasciare il Venezuela senza essere fermato dalle autorità, Los Rastrojos “hanno decretato uno stato di assedio per 24 ore al valico di frontiera tra Venezuela e Colombia. Ha anche affermato di avere la sicurezza che l’ex presidente colombiano, Álvaro Uribe, abbia dato l’ordine a Los Rastrojos di occuparsi di Guaidó. Le immagini che circolano sono state diffuse dal presidente dell’Assemblea Costituente Nazionale Chavez (ANC), Diosdado Cabello, nel suo programma televisivo “Con el Mazo Dando “per accusare Guaidó di essere legato a Los Rastrojos. Lo stesso giorno, il procuratore generale del Venezuela, Tarek Saab, ha dichiarato di aver avviato una nuova inchiesta contro Guaidó, la quarto. “Il governo di Iván Duque sapeva che questi paramilitari del traffico di droga della banda Los Rastrojos sarebbero state le guardie d’onore di questo cittadino venezuelano Guaidó per entrare illegalmente in Colombia? Pensiamo, possiamo presumere che si. ha detto Saab annunciando l’inchiesta contro l’azione criminale di Guaidó.
Los Rastrojos è una banda criminale erede dei paramilitari Autodefensas Unidas de Colombia (AUC), ora smobilitati e si dedica al traffico di droga e al contrabbando, principalmente nel confine tra Colombia e Venezuela, nell’area attorno a Cúcuta. Los Rastrojos stanno, inoltre, partecipando attivamente al massacro di leader sociali e di ex guerriglieri. Il 2019 è iniziato in Colombia con l’assassinio di un leader sociale al giorno e il massacro continua. Uno studio della ONG Instituto de Estudios sobre Paz y Desarrollo (Indepaz) e del movimento politico Marcha Patriótica informa che dal 2016 700 leader sociali e 135 ex guerriglieri sono stati assassinati. Inoltre londa di violenza paramilitare che scuote il paese ha assassinato sei candidati alle prossime elezioni locali.

Juan Guaidó, alla sinistra con Brother, capo di Los Rastrojos, e alla destra con Menor, il numero due.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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