A mettere in chiaro che non ci sarà altro spazio di mediazione sulla Brexit dopo la fine si settembre è stato il premier finlandese Antti Rinne che attualmente ricopre la presidenza di turno dell’Unione europea. L’ultimatum dopo un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. Da Londra però ribadiscono che le proposte britanniche saranno fatte “a tempo debito”
ESTERIEUROPA 19 SETTEMBRE 2019 08:38di Antonio Palma
Solo dodici giorni di tempo e non uno di più per formulare un piano di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. È l’ultimatum lanciato nelle scorse ore da Bruxelles al neo Premier britannico Boris Johnson per arrivare a una risoluzione condivisa dei rapporti prima che scatti l’hard Brexit e cioè l’uscita del Paese dall’Ue senza alcun tipo di soluzione ponte o periodo di transizione. A mettere in chiaro che non ci sarà altro spazio di mediazione dopo la fine si settembre è stato il premier finlandese Antti Rinne che attualmente ricopre la presidenza di turno dell’Unione europea “Il Regno Unito dovrà produrre le proposte per iscritto entro la fine di settembre, altrimenti è finita” ha sottolineato Rinne al termine di un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron con il quale avrebbe concordato proprio questa linea.
Un ultimatum che però non sembra aver avuto alcun effetto concreto visto che da Londra lo hanno già respinto al mittente. Una fonte di Downing Street citata dalla Bbc, infatti, ha ribattuto che le proposte britanniche saranno fatte “a tempo debito” senza dare scadenze precise. In effetti anche se il governo di Boris Johnson non ha dato tempi certi, il Premier britannico nei giorni scorsi aveva fatto intendere di ritenere il momento e il luogo più adatto per presentare un piano di brexit il vertice dell’Unione europea del prossimo 17 ottobre. Una data ben al di là dei progetti di Macron e Rinne che però riflette le innumerevoli difficoltà che lo stesso Boris Johnson sta incontrando nel suo Paese, letteralmente spaccato in due.
Johnson aveva anche affermato che i colloqui con l’Ue procedono e stanno facendo progressi ma da Bruxelles l’impressione è che al momento Londra voglia solo prolungare i tempi in attesa di momenti migliori mantenendosi di fatto in un limbo. Sono molti infatti punti chiave dove le posizioni sono nettamente opposte e l’Ue dice di star ancora aspettando e controproposte di Londra. Del resto Johnson ha sottolineato che è pronto a portare il Regno Unito fuori dall’Unione alla scadenza del 31 ottobre, anche a costo di un ‘no deal’.
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