Cari amici e cari compagni,
In questo triste giorno per la democrazia in cui il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, e cinque altri rappresentanti del movimento (Bernard Pignerol, Bastien Lachaud, Alexis Corbière, Manuel Bompard e Muriel Rozenfeld) saranno interpellati presso il Tribunale di Bobigny, vogliamo esprimervi la nostra piena solidarietà e il nostro più sentito sostegno come Potere al Popolo. Già a seguito delle perquisizioni della sede de La France Insoumise e delle abitazioni di alcuni suoi rappresentanti, avevamo denunciato l’intimidazione giudiziaria e poliziesca che il Presidente Emmanuel Macron e l’appena insediato Ministro degli Interni Christophe Castaner stavano rivolgendo nei confronti della vostra forza politica di opposizione capace di avversare la deriva neoliberista e autoritaria di un governo in calo di consensi e di gradimento popolare, nonchè responsabile della regressione dei diritti sociale e della crescita delle disuguaglianze. Come abbiamo fatto in quella occasione, anche oggi ribadiamo che questa azione ha avuto l’intento politico di delegittimare e screditare il lavoro di rappresentanza politica e sociale che La France Insoumise ha costruito negli anni. Tutto ciò sta continuando in questi giorni (giovedí 19 e venerdí 20 settembre) con l’avvio del processo che prevede come pena massima dieci anni di reclusione, 150mila euro di sanzione e la sospensione temporanea dei diritti civili. Le accuse di ribellione e intimidazione nei confronti degli agenti delle forze dell’ordine durante le perquisizioni – per altro smentite da diverse testimonianze di alcuni di questi – dimostrano con evidenza come oggi e già da tempo si ricorra sempre di più ad una strumentalizzazione della giustizia per colpire duramente gli avversari che non si riescono ad affrontare politicamente. I nostri portavoce nazionali, Viola Carofalo e Giorgio Cremaschi, sono tra i firmatari dell’appello “Stop Lawfare” che per l’appunto denuncia l’utilizzo a fini politici della giustizia, come accaduto per Luiz Inácio Lula da Silva e per altre figure politiche in altre parti del mondo. Vogliamo ripeterlo ancora una volta: il tempo dei processi politici deve finire!
Di fronte a tutto ciò non possiamo rimanere a guardare, nel silenzio e nell’inazione. La solidarietà internazionale è un’arma che dobbiamo usare: è necessario mettere insieme le nostre forze per contrastare questi episodi e combattere il meccanismo che ne è alla base. Alla paura e all’autoritarismo noi rispondiamo con la partecipazione e l’impegno politico che ci caratterizza ogni giorno nel contrastare l’ingiustizia sociale dilagante e nel costruire un’alternativa per le classi popolari, gli oppressi e gli sfruttati.
Siamo con voi con voi, a pugno chiuso.
Fraternamente
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