Mathilde Panot deputata della La France Insoumise.
Francesco Cecchini
L’eurodeputata Mathilde Panot, della La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, ha visitato l’Algeria per portare solidarietà al movimento popolare che contesta il sistema di potera algerino. Mathilde Panot fermata per essere interrogata martedì primo ottobre a Bejaïa a 222 km all’est di Algeri è stata rimessa in libertà il giorno dopo e accompagnata all’areoporto per ritornare in Francia. Si era recata in Algeria per incontrare gli attori e attrici del movimento popolare che scuotono il paese dal febbraio scorso. Il fermo è in armonia con l’accusa assurda di Gaïd Salah che vi sono partiti stranieri che tentano di destabilizzare l’Algeria.
La parlamentare di La France Insoumise francese ha denunciato l’incarcerazione e l’ingiusta condanna dei manifestanti, con lo scopo di terrorizzare un popolo per fermare un movimento rivoluzionario Dopo l’incontro con i deputati, i funzionari del PST del MDS, del PT e della Rete contro la repressione, per le libertà democratiche e il rilascio dei prigionieri politici, ha chiesto “solidarietà al popolo algerino”, affermando che Emmanuel Macron e l’Unione europea non possono tacere senza essere complici.
Un esempio di importante internazionalismo quello di La France Insoumise e di Mathilde Panot.
Colgo l’occasione per ricordare Louisa Hanoune, segretario generale del Partito dei Lavoratori (PT) è stata condannata a 15 anni di prigione senza prove e che sia in Algeria che a livello internazionale deve crescere un movimento per la sua liberazione