Le flebili ed ipocrite preoccupazioni dei governi della UE, i tardivi e falsi avvisi di Trump, non cancellano nemmeno per un istante il fatto che Erdogan abbia potuto invadere i territori curdi in Siria con il consenso, il finanziamento, le armi dei paesi che oggi fanno finta di distinguersi. È più sincero il segretario generale della NATO Stoltenberg, il quale ha invitato la Turchia ad agire con moderazione e non oltre gli obiettivi dichiarati. Cioè, come ha anche confermato il governo spagnolo, la NATO approva e sostiene l’intervento purché non sia esagerato.
D’altra parte se i governi che si autodefiniscono con orgoglio ed enfasi euroatlantici volessero davvero fermare la Turchia, avrebbero enormi mezzi ad azione immediata per farlo. Dalla sospensione del rifornimento di armi- l’Italia fa affari militari e ha soldati schierati con Erdogan- alla cancellazione dei 6 miliardi di euro con cui la UE paga i lager turchi, che impediscono ai rifugiati dalle guerre di giungere in Europa. Poi ci sarebbero le sanzioni, che invece colpiscono Russia, Venezuela e ogni stato che non accetti la supremazia e gli ordini dell’imperialismo euroatlantico. Bisognerebbe infine resuscitare l’ONU, che invece le guerre umanitarie e democratiche dell’Occidente euroatlantico hanno affossato, assieme alla legalità ed al diritto internazionale.
Continua…
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