Dopo un profluvio di parole e proclami da parte dei partiti di governo in solidarietà con il popolo curdo apprendiamo che oggi sta partendo da Roma per la Turchia un cannone italiano che spara 600 colpi al minuto.
L’Italia sta continuando ad armare gli assassini turchi anche in queste ore.
Questo è un governo di buffoni che mentre Erdogan massacra i curdi acconsente alla richiesta della Nato di aumentare di 7 miliardi le spese militari.
Invece di ritirare i 130 militari italiani di stanza in Turchia con sistemi di difesa missilistica a protezione di Erdogan l’Italia continua a consegnare armi.
Bisognerebbe non solo fermare sul serio forniture di armi ma predisporre sanzioni economiche e schierarsi con determinaxione all’ONU e nell’UE per la condanna di Erdogan.
L’economia turca è fortemente orientata all’esportazione e quel paese è cresciuto grazie alle delocalizzazioni di imprese italiane e europee.
Le sanzioni economiche – come accadde per il Sud Africa razzista – non sarebbero indolori per Erdogan. Ma è evidente che il nostro governo e tutta l’UE non vogliono creare problemi alle proprie imprese.
Continuiamo la mobilitazione per imporre ai governi di usare tutti i mezzi per fermare Erdogan.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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