Gli Stati Uniti la cui ritirata frettolosa ha dato il via all’assalto turco contro i curdi nella Siria del nord.

Hanno deciso in intesa con Ankara un cessate il fuoco di 5 giorni. Stando all’accordo i curdi devono arretrare di 32 km e lasciare le armi pesanti. La Turchia prenderà il controllo dell’area e la dichiarerà safe zone – zona sicura. 

Sicura per chi?

Questo accordo non tiene conto del fatto che vi siano truppe siriane e russe gia schierate sul confine. 

Non è ben chiaro lo scopo americano se non forse quello di prolungare il più possibile il conflitto, e inbuonirsi quel cavallo sciolto di Erdogan

È certa comunque il disprezzo per la vita del presidente  Donald Trump che in un tweet scrive: “un grande giorno per la civiltà.” “Questo accordo non avrebbe mai potuto essere fatto 3 giorni fa. E’ servito un po’ di amore ‘difficile’ per ottenerlo. Una grande cosa per tutti. Sono fiero di tutti!” Parole in spregio alle centinaia di civili e combattenti morti negli ultimi giorni.

Cosa succederà adesso? Come dicevamo prima l’accordo non tiene conto di Siria e Russia e del precedente accordo tra Damasco e curdi.

Per il governo siriano: “ciò che è stato concordato tra Washington e Ankara non significa che la Russia e la Siria saranno d’accordo”

Lo stesso presidente Assad in una dichiarazione ha affermato che dovrà affrontare la “palese aggressione” con tutti i mezzi legittimi; Inoltre, in accordo con i curdi, ha spostato le forze dell’esercito nelle aree di confine attaccate dalla Turchia.

Le forze democratiche siriane guidate dall’YPG hanno già annunciato che stanno accettando il cessate il fuoco. Tuttavia, il loro ritiro dalla “zona di sicurezza” rimane ancora in discussione.

Fonte: il futuro è, al Hadat, Hispantv, Southfront

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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