Santiago Maldonado e Patricia Bullrich

Francesco Cecchini

La famiglia di Santiago Maldonado ha chiesto che Patricia Bullrich, una volta che lasci l’incarico, sia indagata e processata,  La Bulrich è dal 2015 Ministro di Sicurezza della Nazione del governo di Mauricio Macri. Per la famiglia di Santiago Maldonado, Patricia Bullrich ha incoraggiato l’odio, coperto e garantito l’impunità ai  colpevoli della sua sparizione. In una breve dichiarazione, la famiglia di Santiago che è apparso morto due anni e mezzo fa a Chubut, ha espressamente affermato con chiarezza che il ministro della Sicurezza Nazionale, Patricia Bullrich, deve essere indagata e processata quanto termina il suo mandato, il prossimo 10 dicembre. Bullrich è stata anche denunciata da Comitati di Difesa di diritti umani e da organizzazioni politiche per essere responsabile di aver difeso la Gendrmeria durante la scomparsa di Santiago.                                                                  “Speriamo che dal 10 dicembre, il Ministro dell’odio, Patricia Bullrich, che con le sue bugie, ha favorito l’odio, nascosto e garantito l’impunità per i colpevoli, sia indagata e processata, così come tutti i responsabili della scomparsa e della morte di Santiago. Continueremo a chiedere di conoscere la verità e di avere giustizia per lui e per tutte le vittime della violenza dello stato“. Così si è espressa la famiglia di Santiago Maldonado.

Su una denuncia presentata dall’Assemblea permanente per i diritti umani (APDH) nel giugno di quest’anno, il Procuratore Federale Franco Picardi ha gia iniziato un’ indagine su Patricia Bullrich e altri alti funzionari del Ministero della Sicurezza Nazionale per aver contrastato la comunità Mapuche con lo scopo di favorire l’attività immobiliare dei grandi proprietari terrieri nel sud dell’Argentina.

Il Procuratore Federale Franco Picardi  ha dichiarato:  “Sulla base degli elementi incorporati nella denuncia e raccolti finora, i conflitti e le tensioni con il popolo Mapuche, la questione non è stata gestita dal Ministero della Sicurezza Nazionale non per redurre la violenza, ma al contrario. …”

Picardi ritiene anche che Bullrich  che debba essere indagata in quanto, per giustificare la repressione del popolo Mapuche ha presentato la Resistencia Ancestral Mapuche (RAM) come un’organizzazione terroristica .                                                            Vedremo come si svilupperà  dopo il 10 dicembre questa azione politica e legale contro Patricia Bullritch, quando non sarà più Ministro della Sicurezza Nazionale.

Patricia Bullrich da giovane è stata una militante montonera, l’organizzazione armata peronista che ha combattuto la dittatura militare.

A 15 anni iniziò la militanza nella gioventù peronista.  Era presente al  massacro di Ezeiza il giorno in cui Perón tornò in Argentina  e in Plaza de Mayo quando Perón buttò fuori dal peronismo ufficiale i Montoneros. Trascorse sei mesi  nel carcere di Devoto, poi fuggì in Brasile, Messico, Spagna e Francia. Il suo grado militare nei Montoneros era di luogotenente. Guerrigliera il suo nome di battaglia era Carolina Serrno.

Pattricia Bullrich Montonera

Da militante rivoluzionaria a strumento di repressione, innanzitutto del governo di Maurcio Macri dove è Ministro Sicurezza della Nazione. Nel 2019 CORREPI,Coordinadora Contra la Represión Policial e Institucional, ha presentato un rapporto in cui informa che in 1110 giorni del governo di Cambiemos di Macri l’apparato repressivo statale ha ucciso 1.206 persone, con il più forte aumento della repressione statale dal 1983 e con una media di oltre 400 omicidi statali all’anno.

Nel lontano novembre del 2001 la deputata Elisa Carrió la accusò di essere un’infame traditrice della Patria. Accusa che Patricia Bullrich, con il suo operato opressore, ha confermato fino ai giorni nostri.

Patricia Bullrich ministro dell’odio

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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