Riportiamo la traduzione del thread di Twitter di P. Heimberger, che annuncia la pubblicazione del suo ultimo paper, nel quale dimostra che la globalizzazione finanziaria aumenta la disuguaglianza. Mentre la politica si preoccupa dei problemi delle élite, come le “fake news” o “l’odio”, la chiave per migliorare le condizioni di vita delle nazioni è la fine della libertà indiscriminata di movimento dei capitali.
Di P. Heimberger,
Il mio nuovo studio fornisce la prima meta-analisi dell’effetto della globalizzazione sulla disuguaglianza del reddito. L’effetto della globalizzazione degli scambi commerciali è modesto, ma la globalizzazione finanziaria mostra un impatto più considerevole che aumenta le disuguaglianze:
Ho usato un nuovo set di dati composto da 1254 osservazioni provenienti da 123 articoli sottoposti a peer-review sul nesso tra globalizzazione e disuguaglianza.
La meta-analisi rivela che mediamente la relazione tra globalizzazione e disuguaglianza è positiva e significativamente diversa da zero, il che suggerisce che la globalizzazione aumenta la disuguaglianza di reddito.
Ho condotto un’analisi multivariata di meta-regressione per verificare la presenza di fonti di eterogeneità nelle stime riportate della relazione disuguaglianza – globalizzazione. I risultati principali: mentre l’effetto della globalizzazione degli scambi commerciali è modesto, la globalizzazione finanziaria mostra un impatto più considerevole e significativamente più forte.
L’insieme dei dati respinge la rappresentazione teorica in base alla quale la globalizzazione economica riduce la disuguaglianza di reddito all’interno dei paesi in via di sviluppo, in quanto la meta-analisi stabilisce un impatto medio di aumento delle disuguaglianze sia nei paesi avanzati sia in quelli in via di sviluppo.
I test sulla distorsione da selezione delle pubblicazioni non hanno evidenziato che le stime econometriche riportate nella letteratura siano significativamente influenzate dal pregiudizio di selezione delle pubblicazioni.
Philipp Heimberger è economista presso l’Istituto di Vienna per gli studi economici internazionali e presso l’Istituto per l’analisi comprensiva dell’economia di Linz, specializzato in macroeconomia internazionale e politiche economiche.