Bolivia I gruppi violenti di estrema destra del leader Camacho hanno occupato ieri pomeriggio le strutture e cattutato i lavoratori della tv e della radio statale boliviana, bloccando le trasmissioni che mostravano le violenze e la perpetuazione di un possibile colpo di stato nel paese.
I media che sono stati attaccati sono il canale televisivo statale Bolivia Televisión, le stazioni Radio Patria Nueva e della Confederazione dei sindacati contadini della Bolivia (Csutcb), in quest’ultima il suo direttore, José Aramayo, è stato legato a un albero.
Il presidente Evo Morales dopo aver appreso lo svolgersi di queste azioni che tutti gli esponenti del governo definiscono golpiste e fasciste ha twittato: “I media statali BTV e RPN sono stati occupati da gruppi organizzati che dopo aver minacciato e intimidito i giornalisti li hanno costretti ad abbandonare le loro fonti di lavoro. Dicono che difendono la democrazia, ma agiscono come nella dittatura”.
Da parte sua, il presidente del canale statale della Bolivia TV, Miguel Torrijo, ha denunciato che un gruppo violento ha preso le strutture del mezzo di informazione e li ha costretti a interrompere il segnale, “hanno chiuso le strutture con lucchetti e catene, ci hanno costretto a lasciare il canale “, ha aggiunto.
Ma le violenze non sono finite qui.
La casa della sorella di Evo Morales è stata data alle fiamme ( http://www.apcbolivia.org/noticias/noticia.aspx?fill=61513&t=turba-vandálica-quema-casa-de-la-hermana-del-presidente-evo-en-oruro ) e sulle reti sociali le bande parafasciste si organizzano per andare ad assaltare l’ambasciata cubana e quella venezuelana ( https://twitter.com/erikaosanoja/status/1193369057376002053?s=21 ) approfittando della pressoché totale assenza della polizia che avrebbe aderito alle posizioni golpiste.
Abbiamo appena fatto il post con gli aggiornamenti e video delle ultime ore in diretta sul posto, cliccare sul link
Traduzione rete solidarietà rivoluzione bolivariana