Dall’inizio del movimento dei Gilet gialli, oltre 3.100 persone sono state condannate dalla giustizia francese in relazione alle manifestazioni. Quasi 400 di loro hanno ricevuto pene detentive
Con l’avvicinarsi del primo anniversario del movimento di Gilet gialli nato il 17 novembre 2018, Le Monde traccia un triste resoconto della risposta della giustizia francese ai “vari eccessi dell’anno passato”, compresi i “ripetuti scontri” tra manifestanti e forze di ordine.
Il quotidiano passa in rassegna “fermi di polizia, denunce a piede libero, condanne, ecc.” contro i manifestanti, rilevando che si tratta solo di una “valutazione provvisoria” per il periodo dal 17 novembre 2018 al 31 giugno 2019.
Le cifre parlano da sole: il numero di condanne ammonta a più di 3.100, che è “un record per un movimento sociale”, osserva Le Monde. Delle 3.100 persone condannate, circa 400 hanno ricevuto pene detentive e altre 600 con pene differite.
“Secondo le nostre informazioni, le pene inflitte, in media, da pochi mesi a tre anni di carcere, con o senza sospensione”, si legge sul quotidiano, smentiscono le “accuse di lassismo contro gli organi di giustizia durante alcuni dibattiti politici “.
Più di 10.000 fermi di polizia in sette mesi
Allo stesso tempo, oltre 10.000 persone sono state “trattenute e ascoltate in tutta la Francia durante i sette mesi più intensi di proteste”, ha aggiunto Le Monde che, secondo i suoi calcoli, circa 2.200 sono state rilasciate e 2.400 sono stati sottoposti a misure alternative.
Tuttavia, sono stati avviati procedimenti giudiziari contro 5.300 persone, di cui 2.100 processate in tribunale con rito immediato e altre 2.000 convocate per una data successiva. Giudici per i minorenni sono stati convocati in 410 casi e 620 persone hanno preferito una procedura di ammissione di colpevolezza.
Con i manifestanti, la giustizia è più veloce
Secondo i suoi dati, la giustizia ha funzionato “relativamente rapidamente nei casi che coinvolgono manifestanti”, mentre i casi di violenza che coinvolgono membri della polizia sono “meccanicamente più lenti”.
Il giornale riconosce che questo divario “alimenta naturalmente parte del risentimento di alcuni attivisti”. Le Monde ricorda inoltre che finora solo due funzionari sono stati deferiti ad una corte penale di Parigi.