Nel 2016 è stato pubblicato da Sperling & Kupfer ‘Tangentopoli nera’, il testo ‘svela il malaffare, la corruzione ed i ricatti all’ombra del fascismo’, ecco alcuni brani del libro
Negli archivi del National Archives di Kew Gardens, a pochi chilometri da Londra, sono custodite migliaia di carte che ‘raccontano le vicende nascoste del fascismo e di come il regime fosse minato dalla corruzione e da gerarchi spregiudicati dediti a traffici di ogni genere’. Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella, autori del libro, hanno spulciato quella documentazione. Il resoconto che ne è scaturito ricostruisce la ‘Tangentopoli nera’ e smentisce la propaganda sull’integrità morale del fascismo che ancora oggi trova credito in taluni ambienti politici ed istituzionali. Ecco alcuni brani del libro.
‘Quando c’era Lui… Già, quando c’era Lui, il Duce del fascismo Benito Mussolini, i treni arrivavano in orario, l’ordine e la legalità regnavano sovrani, si poteva dormire con la porta aperta e lasciare la bicicletta sotto casa. E soprattutto non esistevano corruzione, mafie, tangenti, malaffare e arricchimenti illeciti. Forse si esagerò con il pugno di ferro nei confronti degli oppositori, con le leggi razziali e la dichiarazione di guerra, ma almeno il potere politico era lindo come acqua di sorgente. Si, quante volte lo abbiamo sentito ripetere?’
‘D’altra parte, l’incorruttibilità del Duce e dei suoi gerarchi ha rappresentato per tutto il secondo dopoguerra uno dei miti identitari dell’estrema destra … Era idea condivisa … in vasti settori degli apparati dello Stato (esercito, carabinieri, polizia, servizi segreti, alta burocrazia) e che ha contagiato gran parte della pubblica opinione apartitica o qualunquistica o … antisistema e populista’.
‘Ma se appena si prova a sollevare il velo della retorica, si scopre il lato oscuro e forse sorprendente del fascismo’ … ‘Durante il Ventennio erano in molti ad averlo compreso. Tra questi Benedetto Croce’. Ecco cosa confidò ad un suo stretto collaboratore, poi rivelatosi un agente infiltrato che riferì tutto a Mussolini. ‘Il fascismo è una grande organizzazione di affaristi. Tutti pensano a rimpinguare le tasche e, quando si farà la storia di questi tempi, quello che uscirà fuori farà rabbrividire’. I documenti custoditi negli archivi nazionali britannici e riportati nel libro ci dicono che non solo ‘la percezione del filosofo era esatta, ma ci danno soprattutto un quadro preciso dell’estensione e della profondità del malaffare in cui lo stesso Duce ed i suoi gerarchi erano immersi sino al collo’.
‘Tangentopoli nera’ è una lettura illuminante, un resoconto sul Ventennio fascista che svela l’esistenza di un retroterra melmoso, fatto di corruzione e intrallazzi e di uno stretto legame tra gerarchi e malaffare. Una ulteriore e definitiva smentita sulla moralità del fascismo e del suo Duce, Benito Mussolini.
Fonte: ‘Tangentopoli nera’ di Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella, editore Sperling & Kupfer, 2016
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