di Pasquale Cicalese

Perché fu smantellata l’industria pubblica nel 1992? Per la corruzione? Per le perdite? Niente affatto, faceva parte di un piano di attacco al lavoro iniziato negli anni settanta. L’industria pubblica vuol dire posti di lavoro tutelati con buoni salari, investimenti (che rientrano nel salario come servizi), progresso tecnologico attraverso la mobilitazione pubblica del risparmio, e dunque migliori condizioni di vita per i salariati tutti.

L’UE dopo la caduta del muro non poteva tollerare più questo e incaricò i collaborazionisti a smantellarla. In più si facevano gli interessi dei subfornitori del nord a corto di manodopera (li la caduta demografica iniziò molto prima del sud) chiudendo stabilimenti nel mezzogiorno. Ma le fabbriche furono chiuse anche al nord, con il chiaro intento di creare disoccupazone per abbassare i salari.

Da allora non cresciamo, perse anche il capitale, che volle fare la guerra al lavoro

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-perch_fu_smantellata_lindustria_pubblica_italiana_nel_1992/29785_32019/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: