Un vero e proprio schiaffo a Madrid arriva dalla Corte di Giustizia europea, che ha stabilito il diritto all’immunità parlamentare per il leader indipendentista catalano Oriol Junqueras, condannato dal tribunale di Madrid a 13 anni di prigione con obbligo di allontanamento dal pubblico ufficio per l’organizzazione del referendum sull’indipendenza della Catalogna.
di Adriano Manna
Junqueras, di cui abbiamo avuto il piacere di ospitare numerosi interventi sul nostro sito, a maggio era stato eletto al Parlamento europeo con la lista di Esquerra Republicana, di cui è presidente, senza che gli fosse permesso poi di occupare materialmente il seggio a causa della detenzione a cui è sotto posto nelle carceri spagnole.
Nella sentenza pubblicata ieri, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha stabilito che in virtù dell’immunità di cui godono gli eurodeputati sin dal momento della proclamazione dei risultati, le autorità spagnole avrebbero dovuto revocare ogni misura di detenzione provvisoria imposta a Junqueras prima della proclamazione della sua elezione, per permettergli di prendere parte alla sessione costitutiva.
“La giustizia è arrivata dall’Europa. I nostri diritti e quelli di 2 milioni di cittadini che hanno votato per noi sono stati violati. Nullità della pena e libertà per tutti noi! Continuiamo come abbiamo fatto fino adesso!”, ha scritto su Twitter Junqueras dopo la sentenza.
La Corte di Giustizia europea ha adesso chiesto alla Spagna di allinearsi alla sentenza e di rilasciarlo immediatamente così che possa assumere il suo incarico.
Per Madrid adesso l’unica alternativa al rilascio è quella di chiedere nel più breve tempo possibile al Parlamento europeo di revocare l’immunità.
La sentenza Junqueras potrebbe avere ripercussioni anche su altri due leader indipendentisti catalani: l’ex presidente Carles Puigdemont e Toni Comin, anche loro eletti alle ultime europee, infatti non hanno potuto occupare il seggio perché impossibilitati di recarsi a Madrid per prestare giuramento sulla Costituzione spagnola come prevede la legislazione nazionale, a causa del mandato di cattura che pende sulle loro teste. Le autorità spagnole non hanno trasmesso all’Europarlamento la proclamazione dell’elezione dei tre catalani e di conseguenza l’Europarlamento ha rifiutato di farli entrare in carica.