Arundhati Roy dichiara contro il Citizenship Amendment Act.
Francesco Cecchini
In India proteste e scontri continuano contro il Citizenship Amendment Act Emendamento alla Legge sulla Cittadinanza, che esclude i mussulmani. Le protesta uniscono ormai milioni di persone in tutta l’India e non solo musulmani o studenti. L’11 dicembre 2019 il Parlamento indiano ha approvato questa legge, che modifica il Citizenship Act del 1955, che ha l’obiettivo di conferire la cittadinanza a persone provenienti da Afghanistan, Bangladesh e Pakistan a patto che siano di fede indù, sikh, buddisti, giainisti, parsi o cristiani, escludendo quindi i mussulmani. Da quando sono iniziate le proteste, sono morte ventitré persone, tra cui un bambino di 8 anni, e 900 sono state arrestate. Quasi tutte le vittime sono dell’Uttar Pradesh, lo stato a Nord del Paese, che conta la maggior parte di musulmani. In India i mussulmani sono circa 200 milioni di persone.
Arundhati Roy ha compito 58 anni il mese scorso e in tutti questi anni è stata in prima linea contro le caste, per l’indipendenza del Kashmir, in appoggio ai dalit ed altr,o tanto da essere definita dall’estremista induista Modi una naxalita istruita o urbana. Ora Arundhati Roy è scesa in campo contro la nuova Legge sulla Cittadinanza che modifica quella del 1955. Ha maifestato in prima fila in proteste a Delhi e ha dichiarato che il popolo indiano deve ora affrontare la più grande sfida dall’indipendenza. Ha aggiunto che il governo è impostato per rompere per distruggere la nostra Costituzione e tagliare il terreno da sotto i piedi del popolo indiano. L’ induista Narendra Modi e il suo partito il BJP (Bharatiya Janata Party, Partito Popolare Indiano) stanno imponendo una legge che discrimina sulla base della religione, un passo verso una dittatura fascista, strumentalizzando un processo democratico. Arundhati Roy è scrittrice di due romanzi, Il Dio delle Piccole Cose e Il Ministero della Suprema Felicità, per il suo grande impegno militante politico-sociale potrebbe essere chiamata La Dea delle Grandi Cose.