GolpeDeEstadoEnBolivia La presidente autoproclamada Añez, ha nominato la figlia maggiore Carolina rappresentante nell’unità di supporto alla gestione sociale della presidenza.
Si tratta di una vera e propria operazione “familiare” poiché il governo non ha formalizzato la nomina, ma la designazione è resa valida dal decreto supremo 4117 del 19 dicembre che stabilisce che la Rappresentanza presidenziale può essere esercitata “dal coniuge del Presidente dello Stato o da qualsiasi altra persona indicata dallo Stato e sarà nominata dal Ministro della Presidenza”.
Questo tipo di nomina ha creato proteste, in particolare tra i parlamentari legati al Movimento per il Socialismo (MAS), che affermano che l’attuale governo di Jeanine Añez incorre nel “nepotismo”.
Infatti lunedì scorso si è saputo che la sorella del Ministro dell’interno, Arturo Murillo, è stata nominata Console della Bolivia a Miami per motivi “umanitari”.
“Oggi vediamo che molte autorità stanno approfittando di questo momento, per includere i loro parenti nei gabinetti, nei ministeri e nelle funzioni pubbliche. I neoliberisti approfittano per trarre vantaggio e per beneficiare economicamente. Quando erano all’opposizione hanno fatto finta di essere contro il nepotismo, ma in pratica vediamo il contrario. Esiste una quota di parenti all’interno del governo … La sorella del ministro Murillo, JM lavora nel Ministero degli Affari Esteri “, ha dichiarato
il deputato Sergio Choque.
Altro aspetto molto preoccupante è quello elettorale essendo risaputo che nessun golpista ama le elezioni.
Le dichiarazioni pubbliche di vari rappresentanti dell’Assemblea Legislativa Plurinazionale (ALP), lasciano prevedere che le elezioni nazionali non si terranno più a metà marzo, come aveva informato Salvador Romero, presidente del Tribunale Supremo Elettorale nominato dai golpisti,, ma nei primi giorni di maggio 2020.
Le ultime ore sono state precedute da manifestazioni di violenza da parte di squadracce parafasciste come la Resistenza Giovanile Cochala che, sotto la protezione della polizia e la legittimazione statale – come la consegna di 15 nuove motociclette da parte di Áñez la scorsa settimana a questi gruppi semi-fascisti – si sono dedicati a minacciare l’Ufficio del Mediatore e i manifestanti legati al MAS che erano in guardia alle porte degli uffici dell’assemblea legislativa di Cochabamba.
Tuttavia, ciò che è veramente preoccupante per questo consolidamento del nuovo regime guidato da Áñez è che nelle ultime ore e in modo non ufficiale si è diffusa la voce che l’Organo Plurinazionale Elettorale discuterà della possibilità di vietare la partecipazione del MAS, attualmente in testa nei sondaggi, alle prossime elezioni, voci che sono venute alla luce attraverso l’agenzia di stampa TeleSur, che domenica notte ha denunciato questa grave possibilità (secondo link).
Rete solidarietà rivoluzione bolivariana